Martedì 23 Aprile 2024

Si può girare con una pistola? Ecco le regole per il porto d’armi

Possono essere acquistate per uso sportivo o caccia. Se è per difesa occorre. dimostrare un bisogno reale

Una pistola (Archivio)

Una pistola (Archivio)

Roma, 22 luglio 2021 - Tra le tante cose che dovrà spiegare agli inquirenti Massimo Adriatici c’è l’abitudine a girare armato, come ha fatto l’altra sera. A usare un’arma l’assessore alla Sicurezza di Voghera ha imparato nella sua prima vita, da agente di Polizia prima e sovrintendente poi, ma la pistola non l’ha mai posata neppure quando ha scelto di indossare la toga.

Per la legge italiana il porto d’armi può essere concesso solo in tre casi: la difesa personale, l’uso sportivo e l’impiego venatorio. Questo legittima la possibilità di acquistare e detenere un’arma, ma il fatto di poterla tenere con sé come fosse un accessorio è tutta un’altra storia. La licenza per uso sportivo ad esempio consente di caricare l’arma e sparare solo al poligono, ragion per cui la pistola quando esce di casa deve essere scarica. Nel caso dell’attività venatoria il fucile deve viaggiare scarico fino all’arrivo nell’area in cui si pratica la caccia, mantenendo adeguata distanza rispetto ai centro abitati. Rimane la concessione per difesa personale, ma anche in questo caso ci sono parecchi limiti. Anzitutto il permesso è valido un solo anno poi deve essere rinnovato, ma soprattutto bisogna avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di uscire armati. La legge parla di un "dimostrato bisogno" e pertanto il rilascio è discrezionale e può essere negato o revocato dal Prefetto sentite le autorità di pubblica sicurezza. Anche se autorizzati al porto di un’arma, esistono condizioni e luoghi particolari, esplicitati dalla legge, in cui esso resta vietato: è il caso dei locali e mezzi di trasporto pubblici oppure di manifestazioni e seggi elettorali. Il Testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza ha introdotto l’obbligo di presentare un certificato medico di idoneità psico-fisica.

Nel caso di Adriatici l’aver prestato servizio per 16 anni in Polizia l’ha facilitato a ottenere il porto d’armi anche da civile, visto che non ha dovuto dimostrare di saper usare la pistola e quindi esibire una certificazione. Anche così però rimane la necessità di "dimostrare che esiste concretamente l’effettiva necessità di circolare armato per fini di difesa personale", un bisogno che di solito è legato a ragioni professionali come per le guardie giurate o i rappresentanti di preziosi. Massimo Adriatici invece era un avvocato, un professore a contratto di Procedura Penale e un’assessore. Troppo poco per andare in giro con una pistola carica.