Si lanciano con la tuta alare Muoiono contro le rocce

Dal Friuli al Trentino, doppia tragedia in montagna legata al salto dalle cime. Due giovani vittime, un americano e un australiano, entrambi base jumper

TRENTO

Due vittime degli sport estremi in montagna, a distanza di poche ore l’una dall’altra ed entrambe legate al base jumping, il lancio da una parete di roccia con il paracadute. Sul Monte Brento, in Trentino, ieri un americano di 33 ha perso la vita, durante un salto con la tuta alare. In mattinata era stato ritrovato privo di vita anche un altro appassionato di questo sport estremo, un australiano, che si era lanciato ieri dal Monte Cimone, in Friuli, e che risultava disperso. Il Monte Brento è una delle mete preferite dei base jumper in Trentino e purtroppo anche luogo di innumerevoli incidenti. Dalle prime ricostruzioni, il giovane americano, durante il lancio con la tuta alare, non è riuscito ad aprire il paracadute, forse a causa di un errore di traiettoria durante il volo. L’uomo è precipitato per oltre 200 metri, schiantandosi sulle rocce ai piedi della parete, in località Coste di Dro. Decollato come secondo di un gruppo di cinque amici, non è atterrato nel punto concordato, il campo sportivo di Oltra. A dare l’allarme, pochi minuti dopo le 7, sono stati i suoi compagni. Sono intervenuti i vigili del fuoco, gli operatori del Soccorso alpino, con l’elicottero, e i carabinieri. Una volta individuato il jumper, il medico d’urgenza è stato calato con il verricello, ma purtroppo per l’uomo non c’era più nulla da fare.

In Friuli, sul Monte Cimone, è stato invece ritrovato privo di vita dal Soccorso alpino e dalla Guardia di finanza il base jumper australiano di 35 anni, Matthew Glen Munting, base jumper di fama mondiale, che risultava disperso dopo un lancio. Ancora giovedì, si era subito alzato in volo l’elicottero della Protezione Civile Fvg che ha avvistato l’attrezzatura in un canale molto impervio tra il Monte Cimone e il Jôf di Goliz. È stato attivato anche l’elisoccorso regionale ma nessuno dei velivoli è riuscito ad avvicinarsi e ad individuare un punto per calare gli equipaggi a causa di un repentino peggioramento delle condizioni meteorologiche. Per questo motivo le ricerche sono ripartite questa mattina alle prime luci dell’alba. La salma è stata infine trovata in fondo a un canalone quasi inaccessibile, a 2.050 metri di quota, circa trecento metri più sotto della cima, dalla quale si è lanciato. È stata recuperata con una delicatissima manovra dell’elisoccorso Fvg che ha usato il gancio baricentrico per una lunghezza di oltre settanta metri.

l base jumping è una disciplina sportiva estrema nata agli inizi del ‘900, quando Frederick Law si lanciò dalla statua della Libertà di New York lasciando tutti a bocca aperta. Questa attività prevede lanci da qualsiasi tipo di costruzione che venga ritenuta sufficientemente alta (grattacieli, torri, ponti, grandi antenne) con un solo paracadute a disposizione. Altro pericolo con il quale i base jumpers devono confrontarsi è l’area di atterraggio: a differenza dei paracadutisti infatti, i base jumpers hanno pochi secondi per decidere e solitamente le aree di atterraggio sono piuttosto piccole o pericolose.

red. int.