"Shopping il Primo maggio". Ma i sindacati insorgono

Per la prima volta da oltre un anno, gli italiani – quasi tutti – potranno passare il primo weekend di festa in ’libertà’, o comunque con un sensibile allentamento delle restrizioni. Il fine settimana del primo maggio sarà il primo vero test non solo per verificare l’andamento della curva dei contagi, ma anche – e soprattutto – per il rilancio del turismo, uno dei settori maggiormente messo alle strette dai provvedimenti anti Covid. Nei prossimi tre giorni 47 milioni di italiani avranno la possibilità di tornare a spostarsi tra le regioni gialle, ma anche di raggiungere le altre zone avendo con sé il green pass, il documento che certifica l’avvenuta vaccinazione o, eventualmente, la negatività al tampone nelle 48 ore precedenti il viaggio.

"Federazione Moda Italia-Confcommercio promuove la campagna per l’apertura al primo maggio dei negozi di moda, tessile, abbigliamento, calzature, accessori, pelletterie e articoli sportivi, in zona gialla e arancione e fuori dai centri commerciali, con l’obiettivo di sostenere il lavoro, dopo tanti giorni di chiusura", afferma il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi. Ma esplode la polemica con i sindacati per la Festa del Lavoro, con i sindacati che si mettono di traverso alle aperture straordinarie dei negozi per il primo maggio. Cgil, Cisl e Uil condannano la scelta di non rispettare la festa e invitano i consumatori in diverse città ad astenersi dallo shopping, in segno di solidarietà.

E Borghi conclude spiegando che è "un’iniziativa, destinata ai territori e alle attività che vorranno aderire, che richiama il bisogno di lavorare dei negozi di moda, chiusi per decreto anche per 140 giorni in zona rossa, ma anche la voglia di ripartire e riaprire degli imprenditori".