Giovedì 18 Aprile 2024

Sharon Stone e la famosa scena "Così persi la custodia di mio figlio"

La rivelazione dell’attrice: "Il giudice gli chiese: “Sai che tua madre fa i film sexy?“. Fu un abuso del sistema"

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di Silvia Gigli

Umiliata dai colleghi e offesa come madre in tribunale dove perse la custodia del figlio Roan. Se per Sharon Stone ’Basic Instinct’ fu la porta di ingresso nell’Olimpo di Hollywood, le spese da pagare furono altissime. A rivelarlo, trent’anni dopo il successo planetario, è l’attrice stessa, oggi 65enne, che nel 1992 fu protagonista con Michael Douglas del film diretto da Paul Verhoeven. Durante il podcast ’Table for Two’ l’artista ha spiegato che il thriller erotico fu usato come un’arma dal giudice durante un’udienza per il suo divorzio dal marito Phil Bronstein.

Era il 2004. Al figlio Roan, che aveva solo 4 anni, fu chiesto se fosse a conoscenza del fatto che la madre girasse film definiti "sexy". "Persi la custodia di mio figlio grazie a quella domanda. Fu un abuso da parte del sistema che mi ha screditato come genitore", ha detto l’attrice alla quale venne poi concesso il diritto di visita al figlio. Lo shock fu tale che comportò il ricovero in ospedale per problemi cardiaci: "Mi spezzò il cuore, letteralmente" ricorda oggi la diva, che racconta di essere rimasta sconvolta anche quando i colleghi alla cerimonia dei Golden Globes del 1993 risero dinanzi al suo nome tra i candidati: "È stato orribile. Ero umiliata. Qualcuno ha idea di quanto sia stato difficile recitare quella parte? Quanto sia stato straziante e spaventoso? Cercare di portare avanti questo film complesso che stava rompendo tutti i confini e contro cui tutti protestavano. Ho fatto il provino per nove mesi. L’hanno offerto ad altre 13 persone e ora state ridendo di me. Volevo solo scomparire".

Catherine Tramell, la sensuale assassina che Stone interpretò in quel discusso thriller erotico, è stata dunque la sua croce per tutta la vita. Quell’accavallar di gambe le ha rovinato la reputazione e i rapporti familiari. Troppo, per un film. Del resto non dovremmo stupirci se Maria Schneider, protagonista nemmeno ventenne con Marlon Brando di ’Ultimo tango a Parigi (1972)’, rimase talmente scioccata (di recente si è scoperto che la scena della sodomia non era in copione) da averla portata alla droga e infine alla morte prematura nel 2011.

"Mia cugina Maria Schneider è uscita da ’Ultimo tango a Parigi’ molto danneggiata – scrive nel suo libro “Tu t’appelais Maria Schneider”, Vanessa Schneider, giornalista politica di Le Monde –. Ha iniziato a drogarsi alla fine del film. È stata insultata, colpita in strada, la gente faceva battute discutibili sul burro. Bernardo Bertolucci finì per scusarsi. Ma molto tardi: era già morta". "Aveva 19 anni quando recitò in ’Ultimo tango a Parigi’ – prosegue –. Era minorenne. Le riprese sono state molto dolorose, in particolare la scena di sodomia simulata con il burro che non era nella sceneggiatura. L’ha vissuta come una vera aggressione perché non era stata avvertita. Il regista l’aveva fatto consapevolmente: voleva urla vere, un vero terrore sul suo volto".

Che dire, poi, della triste fine del giovane bellissimo attore che interpretò Tadzio in ’Morte a Venezia’ di Luchino Visconti? Björn Andrésen aveva 16 anni quando Visconti lo scelse, nel 1970. Nel documentario sulla sua vita, presentato un paio di anni fa a Venezia, un anziano e irriconoscibile Tadzio racconta i traumi e le discese agli inferi che gli provocò quel film, l’attenzione morbosa della gente, l’impossibilità di condurre una vita normale.

Non è un caso, allora, che una donna intelligente come Sharon Stone sia riuscita a attraversare il dramma senza autodistruggersi e trovi adesso, trent’anni dopo, la voglia di raccontare. L’attrice è madre di tre ragazzi: Roan Bronstein, 22 anni, Laird Stone, 17 anni e Quinn Stone, 16 anni. Tutti e tre sono stati adottati. Per una grave forma di endometriosi, dopo 9 aborti l’attrice decise di adottare. Da comparsa in ’Stardust memories’ di Woody Allen, a diva mondiale, Sharon ha vinto, pagando però un prezzo difficile da sostenere.