Giovedì 18 Aprile 2024

Shaq stoppa i figli: "Niente soldi in eredità"

L’ex campione di basket: "Io sono ricco e non loro, devono studiare e farsi strada da soli. Solo così avranno il mio appoggio economico"

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di Giovanni Panettiere

NEW YORK

Shaquille O’Neal non manda a canestro i figli. Almeno quelli maschi, per le femmine l’assist ci può ancora stare. L’ex campione di basket Nba, padre di sei ragazzini, equamente divisi fra i due sessi, ha deciso di non condividere la sua enorme fortuna economica con i figli. Se vorranno avere soldi dal papà Paperone, i maschietti – con le sue femminucce Shaq ha ammesso di essere più "morbido" – dovranno sudare le famose sette camicie. Di soldi a pioggia non se ne parla, insomma. "I miei figli sono cresciuti oramai e sono un po’ arrabbiati con me – ha ammesso la leggenda dei Los Angeles Lakers nel corso di un’intervista con Rashad Bilal e Troy Millings, conduttori del podcast Earn Your Leisure – Cioè, non sono proprio arrabbiati, ma non capiscono. Io glielo ripeto sempre: noi non siamo ricchi, io sono ricco".

Messa giù così, quella di O’Neal suona come una dichiarazione di presunzione a discapito dei suoi tre figli maschi, Shaqir, Shareef e Myles. In verità le parole dell’ex atleta celano una lezione di vita che fa il palo con quelle di altri vip, da Bill Gates a Zuckerberg, passando per Gordon Ramsay, che hanno scelto di responsabilizzare i loro figli senza che questi abbiano tutto e subito.

Nel caso dell’ex cestista, nato e cresciuto in un quartiere povero del New Jersey, in ballo c’è un patrimonio netto di oltre 400 milioni di dollari grazie anche a investimenti di successo in catene come Papa John’s, Auntie Anne’s, Krispy Kreme e Five Guys. "I miei figli devono imparare cosa sia l’impegno – sale in cattedra Big Shaq – e farsi strada nel mondo del lavoro con le loro gambe".

Il campione ha confessato di sognare per loro un futuro da medico, avvocato o imprenditore. I baby O’Neal dovranno darsi da fare come il padre, d’altronde, che per entrare nell’Olimpo del basket ha fatto per anni della dedizione e della fatica sotto canestro il pane quotidiano. "Devono ottenere una laurea o un diploma superiore o, se vogliono che investa in una delle loro attività, dovranno presentarmela, dovranno vendermela – chiarisce Shaq –. Questo è qualcosa che ho chiarito bene, non darò loro neanche un soldo solo perché sono i miei figli". Come dire, ricchi si diventa, non lo si è per ’grazia’ ricevuta. Ancor più se tuo padre giocava a basket e si chiama Shaquille O’Neal.