Giovedì 18 Aprile 2024

Sfuggì ai lager nazisti Morto sotto le bombe

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Continuava tenacemente a sognare un "mondo di pace e libertà", ricordando in tutte le iniziative che aveva portato avanti fino a tarda età l’orrore vissuto nei campi di sterminio. Boris Romanchenko (in foto), 96 anni, era sopravvissuto ai lager nazisti, ma il conflitto che Vladimir Putin ha deciso di scatenare per ‘denazificare’ l’Ucraina gli è stato fatale. È morto nel bombardamento del suo appartamento di Kharkiv, città nel nord est dell’Ucraina pesantemente colpita dall’esercito di Mosca. Un missile ha mandato a fuoco l’edificio in cui viveva venerdì scorso e per lui non c’è stato nulla da fare. Romanchenko era vicepresidente per l’Ucraina dell’Ikbd, il Comitato internazionale dei sopravvissuti dei campi di lavoro di Buchenwald e Dora. "Il nostro amico Boris, sopravvissuto ai campi di concentramento di Buchenwald, Peenemunde, Dora e Bergen-Belsen – ha scritto la fondazione su Twitter –, è morto venerdì scorso in un attacco al suo condominio a Kharkiv".