Mercoledì 24 Aprile 2024

Sfilata in tono minore Il solito Putin attacca l’Occidente: "Vinceremo noi"

Un solo carro (della Seconda guerra mondiale) nella parata a Mosca. Von der Leyen a Kiev: "Qui vengono difesi i valori della Ue".

ROMA

La Russia sarebbe vittima dell’Occidente che l’ha addirittura trascinata in guerra. Nei dieci minuti di discorso per la parata per il 78° anniversario della vittoria dell’Unione sovietica sulla Germania nazista – parata in tono minore, che si è esaurita in appena 47 minuti senza aviazione e con un solo carro armato, un T34 da museo – Vladimir Putin nega platealmente la realtà affermando che "oggi la civiltà si trova di nuovo a un traguardo decisivo, di svolta, perché contro la nostra patria è stata di nuovo scatenata una vera guerra. Ma abbiamo già respinto il terrorismo internazionale, e difenderemo anche gli abitanti del Donbass, garantiremo la loro e la nostra sicurezza".

Il fatto che le truppe russe, non provocate, abbiano attaccato il 24 febbraio gli ucraini e non viceversa, così come attaccarono e conquistarono la Crimea nel 2014 e come i ‘volontari’ russi intervennero a sostegno dei ribelli del Donbass, non contano.

Mentre a Kiev Zelensky riceveva la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che gli riconfermava il supporto attivo, militare, economico e politico dell’occidente, Putin è riuscito a portare sulla Piazza Rossa solo i leader di sette Paesi della Comunità degli stati indipendenti (Kazakistan, Uzbekistan, Armenia, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan, Bielorussia) e ha intascato il caloroso messaggio del dittatore nordcoreano Kim Jong-un ("prevarrete sugli imperialisti!"). Non molto. Putin ha ringraziato i combattenti in Ucraina ("da voi dipende il futuro del nostro paese") e si è lanciato nell’ennesima filippica contro l’Occidente.

"Le élite globaliste – ha attaccato – aizzano la gente e scindono le società, provocano conflitti e colpi di Stato sanguinari, seminano odio, russofobia, nazionalismo aggressivo, distruggono anche i valori familiari. Tutto questo per continuare a dettare, ad imporre ai popoli la loro volontà, i loro diritti, le regole e, in sostanza, un sistema di saccheggio, violenza e soppressione. Sembrano aver dimenticato a che cosa condussero le folli velleità di dominio mondiale dei nazisti. E scordano chi sconfisse quel male mostruoso, chi non lesinò vite per la liberazione dei popoli d’Europa". Per Putin è la Russia, ovviamente, che avrebbe per questo il diritto di fare le guerre che vuole, dalla Cecenia, alla Georgia, all’Ucraina. "Noi – ha anche aggiunto Putin – vogliamo avere un futuro di pace, libertà e stabilità, mentre i nostri nemici vogliono arrivare alla disintegrazione e alla distruzione del nostro Paese". Niente di meno.

Mentre il raid missilistico di ieri contro l’Ucraina finisce quasi in un nulla di fatto e il leader della Wagner Prigozhin cerchi di rubargli la scena sostenendo che "i generali mentono a Putin", Zelensky incassa il sostegno dell’Occidente. "Qui sono difesi i valori dell’Europa: l’Ue continuerà a sostenere Kiev per tutto il tempo necessario" ha detto la presidente della Commissione che ha portato in dote a Zelensky un altro pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’undicesimo. Musica per Kiev.

Alessandro Farruggia