Sfida Casaleggio-Di Maio La guerra ora è sui soldi

Il presidente di Rousseau presenta una sua app per sfidare i governisti. Ma l’ex capo politico attacca: "I fondi vanno ai territori non alla piattaforma"

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di Elena G. Polidori

"Il terzo mandato? È un problema solo per chi non vuole rispettare gli impegni presi con il M5s". Nel giorno in cui i probiviri grillini decretano l’espulsione di altri due morosi (la senatrice Marinella Pacifico, che fa vacillare i numeri a Palazzo Madama, e il deputato Paolo Nicolò Romano), Davide Casaleggio torna a dire la sua, a sottolineare quanto sia diventata aspra la guerra che si consuma in attesa degli stati generali di novembre. Nessuno molla di un centimetro, i filo governativi vogliono ridimensionare il ruolo del figlio del fondatore e presidente della piattaforma Rousseau, ma lui non cede. Luigi Di Maio prima insiste nel volersi "fidare di lui, ci metto la mano sul fuoco", ma poi attacca: "Agli attivisti e ai territori non arriva un euro. La cassa deve gestirla il Movimento, dando parte delle risorse alle piattaforme informatiche e l’altra ai territori". "Spero vivamente – aveva detto Casaleggio lanciando la app Rousseau X – che questa fase di confronto non diventi solo un modo per ratificare quesiti già scritti o decisioni già prese. Mi piacerebbe ci fosse un dibattito sulle idee sul futuro dell’Italia e non sulle poltrone". Bocciando così l’idea, accarezzata dai governisti, di trasformare il M5s in partito: "Ho visto proporre segreterie partitiche che dovrebbero prendere le decisioni su candidature, programma e regole al posto degli iscritti. Questo snaturerebbe il M5s e ovviamente sarei contrario".

Parole che hanno avuto l’effetto di esacerbare ancora di più la situazione. "Casaleggio? Continuiamo a dare risalto alle parole di un singolo – ha commentato il senatore Emanuele Dessì –, questo signore parla esclusivamente a titolo personale, non mi sembra ricopra altre posizioni. Si ritrova lì, come spesso ricorda, grazie al padre. Io la penso all’opposto di lui, ci sarà un processo democratico e vedremo chi la pensa come lui". Stessa musica da parte del deputato Fabio Bernardini: "È chiaro che Casaleggio voglia concentrare tutto il potere su di sé e sull’associazione Rousseau di cui è presidente a vita. Il M5s deve necessariamente trasformarsi con una struttura chiara e democratica, probabilmente con struttura partitica. È necessario decentrare il potere. Non è pensabile stare al governo col caos che regna nel M5s". Nel dibattito è entrata anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: "Il M5s deve superare la fase adolescenziale per darsi un’agenda da qui ai prossimi 10 anni".

Alessandro Di Battista, intanto, ha lanciato la sua sfida per la leadership. Domenica sarà in Campania, feudo di Luigi Di Maio, per cercare di strappare truppe al suo ex ‘gemello diverso’.