Mercoledì 24 Aprile 2024

Seui, anziano malato e positivo al Covid costretto a raggiungere l'ambulanza. E' morto

Nuoro, aperta un'inchiesta sulla morte di Carlo Lobina, deceduto sabato a pochi passi dal mezzo di soccorso. Il pensionato, dopo aver affrontato una dura salita per arrivare all'ambulanza bloccata in una strettoia, è crollato a terra. Avvocato: "Nessuno voleva toccarlo"

Carabiniere e ambulanza 118 (Businesspress)

Carabiniere e ambulanza 118 (Businesspress)

Nuoro, 21 settembre 2020 - Carlo Lobina, 67 anni, è morto a pochi passi dall'ambulanza del 118 che l'avrebbe trasportato in ospedale. Aperta un'inchiesta. Lobina era malato di Covid e affetto da una grave  insufficienza respiratoria, ma il mezzo di soccorso si è dovuto fermare a qualche centinaio dalla casa dell'uomo a Seui, per via di una strettoia stradale, costringendolo ad affrontare una salita ripidissima e impervia nelle sue condizioni fisiche precarie. Il 67enne non ce l'ha fatta, è svenuto a pochi metri dall'ambulanza. Inutili i soccorsi degli operatori, il pensionato è rimasto per venti minuti nella mezzo di soccorso, inoltre arrivato dopo ore di attesa e senza defribillatore a bordo, senza più riprendersi.

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Ora la procura di Lanusei vuole vederci chiaro ed ha aperto un'inchiesta per far luce sulla morte sabato del 67enne nel paese montano in provincia di Nuoro. "La vicenda ha molti punti che dovranno essere chiariti", spiega l'avvocato Marcello Caddori, che aggiunge: "Proprio oggi deposito in tribunale a Lanusei la richiesta affinchè la perizia autoptica venga fatta nelle forme dell'incidente probatorio". Il legale è stato incaricato dalla mamma e dalle sorelle di Lobina per tutelarle nell'inchiesta della magistratura.

Del caso si occupa il sostituto procuratore Gualtiero Battisti, mentre le indagini vengono svolte dai carabinieri della stazione di Seui. Sentite almeno una decina di persone presenti sulla via mentre si consumava la tragedia. 

Secondo Caddori "tra le cose da chiarire c'è il perchè gli operatori non siano intervenuti immediatamente per rianimare l'uomo quando questo è crollato a terra, vicino all'ambulanza. Sembra che nessuno lo volesse toccare per paura del contagio". L'avvocato della famiglia Lobina ipotizza: "Viene da pensare che non fossero al corrente che si trattava di un malato di Covid e non fossero attrezzati per quel tipo di soccorso. Non c'è altra spiegazione plausibile". 

Da chiarire anche perchè Lobina, spirato alla fine della salita tra l'abitazione e il mezzo di soccorso del 118, abbia fatto quel tratto a piedi, e non in barella o sedia a rotelle. Interrogativi che i familiari vogliono siano spiegati, l'avvocato: "L'uomo non poteva certo affrontare uno sforzo dei quel tipo. Insieme al Covid, aveva delle patologie pregresse, tra cui una grave insufficienze respiratoria, conseguenza di un'infezione". E conclude: "La domanda che ci poniamo è per quale motivo non sia stato soccorso direttamente nella sua casa".