Settimana decisiva per il coprifuoco. Ma già adesso lo rispettano in pochi

Città affollate nel week end ben oltre le 22. L’ipotesi: limite alle 24. Cosa cambierà per bar e ristoranti

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute

Il governo si prepara alla settimana decisiva per dare il via libera a un nuovo giro di riaperture anche se la sintesi politica tra i diversi sentire nelle anime della maggioranza spetterà a Draghi. Tema caldo, soprattutto, il coprifuoco, spostato di un’ora o alla mezzanotte, che vede in pressing Lega, ristoratori, presidenti di Regione, ministri e altri pezzi delle forze di governo come Forza Italia e Italia Viva, tutti a spingere verso la mezzanotte.

Ecco le regioni che rischiano la zona arancione

Il problema è che la decisione rischia di arrivare comunque in ritardo rispetto a quello che sta accadendo già nelle città italiane, dove il coprifuoco viene regolarmente disatteso, con la cronaca che racconta episodi di ‘disobbedienza’ come avvenuto l’altra sera a Milano, un assembramento finito in rissa con lancio di bottiglie, oppure a Napoli, dove oltre 500 ragazzi sono stati sorpresi in strada, ammassati uno sull’altro a parlare e consumare bevande alcoliche, come se la pandemia non esistesse. Ma, in attesa della decisione, ecco cosa riapre di sicuro, come palestre e piscine, chiuse ormai da un anno e mezzo, ma non solo.

Gli italiani picconano il coprifuoco. "Riaprire tutto, ma regole rigide"

Le piscine

Partenza fissata per il 15 giugno. Alle strutture si accederà su prenotazione e all’ingresso bisognerà sempre misurare la temperatura. All’interno della vasca bisognerà mantenere una distanza di 7 metri quadri e per ogni ombrellone si dovrà assicurare una superficie di 10 metri quadri. Le persone che non appartengono allo stesso nucleo familiare dovranno mantenere un distanziamento interpersonale di un metro e mezzo e le strutture dovranno prevedere percorsi dedicati per raggiungere lettini e sdraio, garantendo il distanziamento.

Le palestre

Partenza il 1° giugno. Oltre al registro delle presenze e alla misurazione della temperatura all’ingresso, all’interno delle palestre bisognerà indossare sempre la mascherina, che potrà essere tolta soltanto durante l’attività fisica, quando bisognerà garantire anche un distanziamento di 2 metri. Nel caso di attività sportiva all’aperto, invece, si potrà mantenere una distanza di 1 metro. I clienti dovranno arrivare già vestiti adeguatamente o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi.

Matrimoni

C’è chi ha rinviato di un anno il momento del sì ma forse l’attesa riapertura anche per quel settore è dietro l’angolo. Lo ha annunciato ieri la ministra per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini: "Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding mi hanno scritto e io li rassicuro: il governo ci sta lavorando e presto daremo una data per la ripresa perché i matrimoni vanno programmati per tempo".

Ristoranti

"Resistiamo ancora qualche settimana e riapriremo anche i locali la sera, anche al chiuso - ha annunciato ieri il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri -. Ora si può, possiamo allargare le maglie, prima i numeri non lo permettevano. Eravamo nel pieno della terza ondata". Secondo indiscrezioni, la cabina di regia sarebbe orientata a formulare una riapertura per i ristoranti anche al chiuso a partire da metà giugno.

Mascherine all'aperto

E anche qui si va avanti sulla base delle intenzioni, ma di questo passo già a fine estate le mascherine potrebbero diventare superflue all’aperto. Ma ancora è presto per dirlo. "La mascherina la dobbiamo ancora tenere – ha spiegato ieri sempre Sileri – non intendo al mare. Anche io la vorrei buttare, ma bisogna resistere ancora un po’".