Boom delle sette, emergenza record: +65%. "I ragazzi a forte rischio"

Dilagano al Nord, i social amplificano la potenza dei guru. Il racconto di una vittima: "Molto facile cadere in tentazione". L'appello della polizia: manca una legge specifica

I gruppi più diffusi

I gruppi più diffusi

Roma, 26 novembre 2018 - Se ogni telefonata è indizio di un fenomeno più ampio, migliaia di persone in Italia – nell’anno 2018 – vivono l’incubo delle sette criminali. Da gennaio a ottobre l’Associazione Papa Giovanni XXIII guidata da Don Aldo Bonaiuto ha registrato 1.400 richieste di informazioni o di assistenza: familiari preoccupati per i propri cari diventati silenziosi e improvvisamente diversi, oppure soggetti deboli già caduti nelle spire di organizzazioni piramidali e sofisticate. "Bisogna rompere il silenzio", dichiara Bonaiuto. Il dato percentuale delle richieste di informazioni e di aiuto pervenute all’Associazione Papa Giovanni XXIII (+65% rispetto al 2017, 39% dal Nord, 32% dal Centro e 29% dal Sud) trova sponda tendenziale nel rapporto La trappola delle sette diffuso da Lumsa e Humanitas: le psicosette (41% sul totale delle situazioni censite) costituiscono il fenomeno più rilevante, seguite da satanisti-spiritisti (30%), seguaci di culti magico-esoterici (16%) e adepti di sigle pseudoreligiose (13%).   Guai a catalogare chi finisce prigioniero di una setta come vittima della propria ignoranza. Anzi, il ceto di provenienza è spesso medio-alto e, tra gli adescati, sono uomini (55%) e giovani (31%) le categorie a maggior rischio. Basta un attimo di fragilità – economica, sentimentale o di salute – per trovarsi invischiati. E di fatto paralizzati. "Tanto facile crederci quanto difficile venirne fuori", sintetizza una vittima, prima isolata dal contesto di provenienza, poi sottoposta a un regime punitivo, infine costretta a riequilibrare i fluidi energetici grazie ai massaggi sul lettone del guru. Il codice penale non prevede "un reato che individui il concetto di setta abusante", riconosce il capo della Direzione centrale anticrimine della polizia, Vittorio Rizzi. In arrivo una riflessione legislativa? "Il codice penale deve stare al passo coi tempi", ammette il ministro dell’Interno Matteo Salvini.    Nel frattempo inquirenti e investigatori debbono procedere all’individuazione dei reati – singoli o plurimi – connessi alle varie casistiche settarie. Si va dai maltrattamenti alle lesioni personali o, nei casi peggiori, alla violenza sessuale o alla riduzione in schiavitù, passando dall’appropriazione indebita alle truffe (quasi sempre il core business), per finire a sacrifici e addirittura omicidi rituali, come nel caso delle Bestie di Satana.   Ossa, teschi, riti propiziatori. Complicate affiliazioni esoteriche. Promiscuità sessuale e addirittura pedofilia. C’è di tutto nella storia settaria d’Italia. Ma a volte anche una rassicurante offerta di equilibrio e benessere può nascondere il tranello. La pubblicistica di settore veicola modelli di purificazione. E i social amplificano la potenza dei guru. Così credulità e credibilità viaggiano a braccetto. Basta un esempio a illustrare la pervasività del fenomeno.    Solo sedici mesi prima dell’avviso di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale, il venerato Mario Pianesi, testimonial italiano dello stile di vita macrobiotico (con un centinaio di aziende agricole, rivendita prodotti e locali di ristorazione gestiti dagli adepti in tutto il Centro-nord) fu ricevuto in Vaticano da Papa Francesco assieme alla seconda moglie Loredana Volpi (secondo gli inquirenti, sua complice in un ristretto cerchio magico). Foto col Pontefice e popolarità in aumento. Fino all’arrivo della Squadra mobile. 

Oggi il grande vecchio del cibo frugale è indagato dalla procura di Ancona anche per la morte della prima moglie Gabriella Monti, deceduta nel 2001 dopo un ictus che l’aveva colpita anni prima. L’accusa è di omicidio volontario aggravato procurato attraverso le dimissioni forzate della consorte dai ricoveri ospedalieri e le solite diete inflitte senza tregua.