Martedì 23 Aprile 2024

"Sesso e cocaina nel bagno turco". Villa Inferno, spuntano altre minori

Bologna, il racconto choc dell’amica della ragazzina: "Festini anche in appartamenti del centro città"

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Villa Inferno non sarebbe l’unico luogo. Già, perché secondo i carabinieri e la procura di Bologna, c’erano altre abitazioni (e alcuni uffici) come la villa di Pianoro. Fulcro di festini a base di sesso e droga, che avrebbero visto al centro una ragazza di 17 anni (Marta, il nome è di fantasia, ndr) che ha fatto scoppiare lo scandalo, portando il pm Stefano Dambruoso a indagare otto persone (spaccio, induzione alla prostituzione e pornografia minorile, a vario titolo). La prima a raccontare come in quella casa, "con sauna e piscina", spesso "si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso, tanto da essere conosciuta come Villa Inferno".

Ora però il giro di minorenni potrebbe allargarsi. È il 30 maggio, negli uffici dell’Arma viene sentita la ex compagna di classe di Marta, la quale aveva da pochissimi mesi compiuto 18 anni e quel compleanno lo festeggiò a Pianoro, nella villa di Davide Bacci, l’unico degli indagati in carcere. "Durante alcune serate" a Villa Inferno, disse, "vi sono anche minorenni e una di queste probabilmente è stata male per droga. Non so se in quell’occasione fu chiamata l’ambulanza".

La sera del suo diciottesimo, dopo aver bevuto in un locale del centro qualche drink con Marta, "su sua insistenza abbiamo raggiunto la villetta di Bacci". In macchina, con quest’ultimo alla guida e un altro ragazzo. A Villa Inferno c’erano altre persone, uomini e donne, "soggetti che ho conosciuto quel giorno". La serata, sottolineò ancora, iniziò nel bagno turco dove c’era chi consumò rapporti sessuali davanti agli altri. Tra cui la giovanissima amica. E la cosa che non mancava era la cocaina. "Preciso che tutti avevano portato della bamba che abbiamo consumato insieme. Io e Marta l’abbiamo consumata senza che ci venisse chiesto niente. Siamo rimasti nella villa fino alle 13 del pomeriggio del giorno successivo".

Qualche giorno più tardi, appartamento del pieno centro di Bologna, residenza di uno degli indagati con obbligo di firma, altra giornata a base di polvere bianca. È ancora la diciottenne a raccontarla, con un’aggiunta: "Insieme a lui, mi sono tirata una riga sulle natiche di Marta che era nuda". Non è finita. Dicembre, altra situazione, questa volta è Marta a sputarla fuori ricordando ciò che accadde in un nuovo appartamento del centro dove si stava festeggiando un compleanno. C’era anche Luca Cavazza, ex politico di area Lega, ora ai domiciliari. Alcuni "misero a disposizione della cocaina e quando Bacci arrivò con tre ragazze, c’è stato un inizio di possibile attività sessuale di gruppo che però non si concluse". Così Bacci e le ragazze, "sono andati a Villa Inferno". Non è finita. Secondo Marta ad alcuni festini avrebbero partecipato anche le figlie poco più che 20enni di noti professionista di Bologna. "Io ero la più giovane – continuò nel verbale – del circuito di Cavazza, ne ero consapevole, mi utilizzava per accedere alle feste dove si sarebbe consumata coca, per assumere lui gratuitamente e poi offrire me per attività sessuali. Io accettavo perché volevo la coca".