Giovedì 18 Aprile 2024

Serratia Marcescens, il batterio letale dalla firma rosso sangue

Questo microrganismo resistente agli antibiotici si rende responsabile di ripetute infezioni nosocomiali nei reparti terapia intensiva neonatale. Difficile da eradicare

Foto di laboratorio (Ansa)

Foto di laboratorio (Ansa)

Roma, 11 agosto 2018 - Serratia marcescens è il nome del germe della famiglia degli enterobatteri, responsabile della morte del neonato ricoverato all’Ospedale Civile, come pure del contagio di altri neonati. Questo microrgansmo sta sviluppando forme di resistenza agli antibiotici. Lo scorso anno un’epidemia all’ospedale La Paz di Madrid aveva costretto il Ministero della Salute spagnolo a chiudere la terapia intensiva neonatale dopo il contagio di 51 bambini.

La serratia è entrata a far parte del gruppo dei germi responsabili di infezioni nosocomiali particolarmente resistenti diffuse in ambiente ospedaliero. I risultati di un programma di sorveglianza negli Stati Uniti e in Europa, indicano che la serratia è presente in media del 6,5% di tutte le infezioni da Gram negativi in terapia intensiva (al quinto posto) e del 3,5% delle infezioni nei pazienti che non si trovano in terapia intensiva. Attualmente, la serratia è la settima causa più comune di polmonite, con un’incidenza del 4,1% negli Stati Uniti, del 3,2% in Europa e del 2,4% in America Latina, e la decima causa più comune di infezione del flusso sanguigno con una incidenza del 2,0% tra i pazienti ospedalizzati. Il catetere vescicale, per esempio, è un importante fattore di rischio per l’infezione.

Pericoloso anche per le vie respiratorie. In rari casi provoca problemi al cuore. La principale via di diffusione è comunque attraverso il contatto diretto del personale ospedaliero. Serratia marcescens produce nelle colture un caratteristico pigmento rosso, per questo motivo in passato è stato descritto come il batterio con la capacità di mascherarsi con barriere sanguigne.