Adolescente sequestrato e seviziato in un box a Varese

Un quindicenne denuncia incredibili violenze di quattro coetanei

Pomeriggio “horror” per un ragazzo in balia di quattro coetanei

Pomeriggio “horror” per un ragazzo in balia di quattro coetanei

Varese, 20 novembre 2018 - Sequestrato per tre ore in un box. Legato a una sedia con cavi elettrici. Obbligato a spogliarsi e seviziato con secchiate di acqua fredda. Costretto a fumare marijuana. Minacciato con spray urticante e accendino. Un campionario degli orrori a cui sarebbe stato sottoposto un ragazzo di 15 anni, che frequenta un istituto superiore in città. Gli aguzzini, secondo la denuncia presentata dai genitori e suffragata dalle rivelazioni fatte dalla stessa vittima agli agenti della squadra mobile, sarebbero quattro coetanei. I fatti, così come sono stati raccontati dal giovane sentito dagli investigatori e da uno psicologo, risalgono a una decina di giorni fa, ma sono venuti alla luce solo adesso. È l’ora di pranzo di venerdì 9 novembre. La presunta vittima delle angherie, uscito da scuola, si presenta davanti a un altro istituto varesino. Deve incontrarsi con un amico per mangiare un panino al Mc Donald. Fuori dalle aule ci sono anche i quattro che, secondo quanto da lui denunciato, renderanno il seguito della sua giornata un inferno. Il giovane li conosce di vista. Hanno più o meno la sua età. Qualcuno non avrebbe nemmeno 14 anni. Tutti, però, sembrano più grandi. Sono noti come “duri”.

Il quartetto invita il giovane a seguirli. Lui accetta. Sarà la sua dannazione. I quattro, forse con l’inganno, lo trascinano in un box nel rione delle Bustecche. Lì iniziano a minacciarlo. Poi lo legano a una sedia e lo fanno spogliare. Il giovane cerca di fare resistenza. Nulla da fare. Parte una gragnuola di colpi. Pugni e calci. Non solo. Il ragazzo viene “innaffiato” con getti d’acqua gelata. Poi i “bulli” estraggono un accendino. «Ti bruciamo vivo», dicono al quindicenne, terrorizzato e in balia del branco. Uno dei quattro annuncia di essere pronto ad andare «a prendere i pitbull dalla nonna». I cani, fortunatamente, non si vedono. Forse è un bluff. Non è finita. Il quartetto di violenti escogita l’ennesima vessazione. Dicono al ragazzo, intontito da botte e torture, che se ne può andare. Poi lo riacciuffano. Lo rapinano del telefonino e gli rubano un orecchino. Solo a quel punto se ne vanno. Lo studente torna a casa e chiama il padre. È sotto choc. Viene portato in pronto soccorso e medicato. Il lunedì torna al Del Ponte per controlli. Gli viene diagnosticato, fra l’altro, uno «stato d’ansia e ipervigilanza». Viene trattenuto nel reparto di Neuropsichiatria infantile per cinque giorni. Esce con una prognosi di quindici. Nel frattempo i genitori, assistiti dall’avvocato Augusto Basilico, sporgono denuncia. Viene aperto un fascicolo presso la procura dei minori di Milano. I quattro, a quanto pare, sono stati identificati e portati in questura, dove hanno fornito la loro versione dei fatti. Sono poi stati rilasciati. I genitori della presunta vittima sollecitano provvedimenti. Movente dell’incredibile vicenda? Il giovane sequestrato e seviziato sarebbe il compagno di banco di un ragazzo che avrebbe contratto un debito per della marijuana non pagata con i quattro picchiatori. Indaga la Mobile.