Senza vaccino bimbo muore a dieci anni. "Caso raro, aggredito il cuore"

La tragedia a Torino. La maxi campagna dei più piccoli non decolla: solo l’8,3% ha concluso il ciclo

Terapia intensiva pediatrica a Torino

Terapia intensiva pediatrica a Torino

Torino, 26 gennaio 2022 - Una tragedia che ha bisogno di più spiegazioni, per questo sarà decisiva l’autopsia. Lorenzo Gazzano, 10 anni di Nucetto nel Cuneese, è morto "per una miocardite da Covid", fanno sapere i sanitari. Lascia i genitori Mara e Simone e due fratelli. Il piccolo paziente era stato trasferito nella Rianimazione del Regina Margherita lunedì dall’ospedale di Mondovì in condizioni già molto gravi.

Bambino morto di Covid a Torino. "Soffriva di crisi epilettiche"

"Non aveva patologie importanti - si legge nel comunicato -. Arrivato con ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari importantissimi agli arti inferiori e sospetta miocardite innescati dal virus. Lunedì era iniziato fin da subito il trattamento specifico contro il Covid fino ad arrivare alla dialisi. Purtroppo tutti i tentativi si sono rivelati inutili. Il paziente non era vaccinato per recenti precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati".

"È morto perché il virus ha attaccato il cuore – dicono i medici a Torino –. Fulminante. Non abbiamo mai visto un decorso simile: abbiamo tentato per tutta la notte di salvarlo, non c’è stato nulla da fare". È stata disposta l’autopsia. "Il piccolo, che non era vaccinato, prima di contrarre l’infezione da Sars-CoV-2 non aveva altre patologie. Come unico elemento sono stati riferiti episodi di crisi epilettiche. Abbiamo quindi chiesto l’autopsia", riferisce Franca Fagioli, direttrice Dipartimento pediatrico, ospedale infantile Regina Margherita, Città della Salute e della Scienza.

"Pensiamo che l’infezione virale nel piccolo ’Lollo’ abbia scatenato una risposta infiammatoria molto grave, soprattutto sulla parte muscolare – spiega Alessandra Conio, responsabile della Rianimazione pediatrica dell’ospedale Regina Margherita –. Si tratta comunque di un caso raro diverso da quelli che vediamo di solito. Sui bambini il Covid dà problemi di tipo respiratorio e può portare a problemi di miocardite. In questo caso si è verificata quella che si chiama rabdomiolisi, una distruzione massiva del tessuto muscolare".

La campagna nazionale dei vaccini nella fascia 5-11 anni in Italia non è ancora decollata. Il 63% della platea, che equivale a 2,6 milioni di bambini, è ancora senza dosi. Chi, invece, ha ricevuto il primo ciclo è poco più del 37%, ovvero un milione di piccoli alunni. Va contato che i guariti sono circa 300mila persone, l’8% del totale, facendo salire 45% chi ha una difesa immunitaria attivata. Ed ecco che a rispondere in modo chiaro ad alcune delle domande sui vaccini ai nostri figli che assillano i genitori è un vademecum pubblicato sul portale della Società Italiana di Pediatria (Sip).

Non è prevista la dose di richiamo per bambini sotto i 12 anni e per gli over 12 va fatta a quattro mesi dal completamento del primo ciclo. Mentre per i bambini che hanno contratto il Covid, la vaccinazione andrebbe fatta dopo il terzo mese dall’infezione e non oltre il dodicesimo. Il vademecum illustra diversi scenari. Ad esempio quello di un ragazzo che venga vaccinato dopo aver avuto il Covid-19. In questo caso, la prima dose va fatta dopo il terzo mese e non oltre il dodicesimo ma se, invece, sono trascorsi più di 12 mesi dall’infezione allora si segue lo schema vaccinale classico: prima dose, seconda dopo 21 o 28 giorni ed eventuale richiamo. Quando invece l’infezione viene contratta dopo aver effettuato la prima dose, le possibilità sono due: se si risulta positivi entro il 13esimo giorno dall’inoculazione, la seconda dose viene fatta dopo 3-6 mesi dall’infezione e la dose di richiamo, per gli over 12, può essere fatta dopo 4 mesi. Se il bambino si risulta positivo al virus dopo 14 giorni dalla prima dose (e prima della seconda), la dose di richiamo, sempre per gli over 12, viene fatta dopo 4 mesi. Mentre per un under 12 che ha avuto una dose di vaccino e poi è stato positivo, non serve seconda dose.