Mancata programmazione, pensionamenti anticipati, medici con numeri esorbitanti di assistiti e desertificazione nelle aree disagiate. In tale scenario risulta spesso difficile, se non impossibile, trovare un medico di medicina generale nelle vicinanze di casa. Secondo la Fondazione Gimbe nel nostro Paese mancano quasi 2.900 di famiglia ed entro il 2025 ne perderemo oltre 3.400. Inoltre il 42,1% dei medici supera il tetto massimo di 1.500 pazienti, fatto che incide sulla qualità dell’assistenza. Nel dettaglio si stima una carenza di 2.876 medici di medicina generale con situazioni più critiche al Nord, in particolare in Lombardia (-1.003), Veneto (-482), Emilia Romagna (-320), Piemonte (-229), ma anche in Campania (-349). Nel 2025 a scontare la maggior riduzione di medici di base saranno alcune Regioni del Centro-Sud: Lazio (-584), Sicilia (-542), Campania (-398), Puglia (-383). Stando alle previsioni della Fondazione Gimbe, nonostante l’aumento, grazie alle risorse del Pnrr, del numero di borse di studio ministeriali destinate al Corso di Formazione specifica in medicina generale, i nuovi medici non saranno sufficienti a colmare il ricambio generazionale: entro il 2031 dovrebbero andare in pensione circa 20mila medici di famiglia ma il numero di giovani formati occuperebbe solo il 50% dei posti lasciati scoperti (stime Enpam).
CronacaSempre meno dottori di famiglia E con i pensionamenti sarà peggio