Sabato 20 Aprile 2024

Il semaforo giallo durerà appena 3 secondi. "Un errore: così solo tamponamenti e multe"

La rivolta alla modifica del codice della strada. L’Aci: "Non c’è una durata standard. A 50 chilometri all’ora, servono 26 metri per frenare"

La durata del giallo a 3 secondi è tra le novità previste dal codice in discussione

La durata del giallo a 3 secondi è tra le novità previste dal codice in discussione

Stroncato. Il semaforo giallo a tre secondi – tra le novità più pesanti previste dal nuovo codice della strada, in discussione nella Commissione Trasporti della Camera – è bocciato da tutti. Enrico Pagliari, ingegnere, dirigente dell’area tecnica Aci, ha curato una simulazione sullo spazio di arresto, che somma il tempo di reazione e la frenata. Risultato: a 30 all’ora, servono 13 metri se la strada è asciutta, ne vanno aggiunti altri 8 se piove. A 50 chilometri orari – finora il limite più frequente nei centri cittadini –, dobbiamo avere a disposizione almeno 26 metri (più 14 con il bagnato). A quella velocità, in un secondo si percorrono circa 14 metri, e qui andiamo a parare nei test da esame di guida. Fra l’altro: considerato che bruciare il rosso vuol dire perdere sei punti – 12 se sei neopatentato –, il nuovo corso si annuncia come una manna anche per le autoscuole. Pagliari è netto: "La durata del giallo non deve essere regolamentata dal codice della strada. Non ci può essere una soluzione unica, è matematico. Il giallo deve durare il tempo necessario affinché io liberi l’incrocio. Quindi viene calcolato dalla distanza della manovra più lunga diviso la velocità di quell’intersezione". Richiesta finale dell’Aci: "Il codice va semplificato, si deve concentrare solo sui comportamenti e sulle sanzioni". Prendiamo Cesena, "da noi il giallo dura 4 secondi – spiega il comandante dei vigili Giovanni Colloredo –. Logico che tutto dev’essere adeguato alla velocità. E bisogna tenere conto dell’impianto semaforico. Se metto il giallo a 3 secondi su una statale a tre corsie dove si viaggia ai 70, devo approfondire bene i tempi di arresto". Stavolta storce il naso anche Giordano Biserni dell’Asaps, l’associazione amici della polizia stradale, attivissima sul fronte della sicurezza. "Certamente bruciare il rosso è un’infrazione pericolosa – premette –, va perseguita. Ma il rischio di frenata improvvisa e quindi di tamponamenti con 3 secondi c’è, eccome. Questo dev’essere valutato. Per noi 4 secondi sarebbero l’ideale". E poi prima di installare le telecamere, è il ragionamento di Biserni, "bisogna chiedersi: c’è una certificazione del rischio? È un incrocio con molti incidenti? E dopo, i sinistri sono diminuiti? Se, come accade, sanzioni un’auto perché si è fermata oltre la riga d’arresto, in maniera sistematica... Lì si va più sulla china della cassa, non della sicurezza". E non ha dubbi su questo Mauro Antonelli, ufficio studi dell’Unione nazionale consumatori. "Normalmente si considera che il tempo di reazione medio di una persona prima di mettere il piede sul freno sia di un secondo – rammenta –. Se un automobilista viaggia a 50 chilometri orari, prima percorre quindi almeno 14 metri. A questo punto restano due secondi per fermarsi, un tempo assolutamente limitato. Uno studio del Cnr sul quale ci siamo basati, contestato dalla Cassazione, dimostra come siano indispensabili 4 secondi minimo. Almeno 5 nel caso dei semavelox di Milano", ossia gli autovelox più telecamere ai semafori. Dando sempre per scontato che siano strumenti infallibili. "Le sentenze – fa notare Antonelli – sono contraddittorie ma il problema è la prima foto. Deve mostrare che col rosso tutte e 4 le ruote del veicolo non hanno oltrepassato la linea di arresto, il passaggio si vede nella seconda". Ma in certi ‘semavelox’ di Milano scatta la multa "anche senza queste condizioni". L’Unione consumatori ha presentato richieste di modifiche al codice, "e siamo stati gli unici a farlo – rimarca l’ufficio studi –. Devono essere fissate regole chiare, altrimenti ogni giudice di pace la dice come vuole lui. La multa dev’essere nulla se la foto non riprende la macchina con le 4 ruote prima della linea d’arresto. Però non si trova scritto così. Mi contesti di essere passato con il rosso? Perfetto, però me lo devi provare con certezza". La conclusione è sempre la stessa: "Così non si aumenta la sicurezza. Vale anche per le multe. Uno studio dimostra che i verbali sono elevati per fare cassa. La maggior parte nelle Ztl e in sosta vietata. Ma se mi fermo dove non potrei, è perché non ci sono abbastanza posti auto, non è rispettato l’articolo 7 del codice della strada. I proventi dei parcheggi devono essere destinati alla costruzione di nuovi impianti, così dovrebbe essere. Invece potenziano gli ausiliari della sosta, e questa è una vergogna".