Martedì 16 Aprile 2024

"Sei dosi per errore, ora ho paura Ma l’infermiera non si senta in colpa"

Massa Carrara, la tirocinante di 23 anni ricoverata dopo il vaccino: "Mi fa male il braccio. Non farò nessuna denuncia"

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di Davide Costa

È ovviamente scossa la 23enne tirocinante alla quale domenica mattina sono state iniettate per errore sei dosi del vaccino Pfizer. Scossa, sì. Ma ha comunque voluto tranquillizzare l’infermiera che le ha materialmente fatto l’iniezione, commettendo quello che ieri l’Asl Toscana Nord Ovest ha definito un "calo cognitivo".

"Vorrei incontrarla – ha detto attraverso la madre, che in queste delicate ore fa da filtro tra la figlia e il mondo esterno – per dirle di non sentirsi in colpa e di non avere paura per me. Vorrei che insieme superassimo questo momento". "Quando le hanno detto cosa era accaduto ha avuto paura – ha riferito la madre –. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo saputo che l’infermiera è sotto choc per la paura di averle creato un danno. Per questo mia figlia vorrebbe vederla e rassicurarla".

La ragazza è molto stanca, ieri mattina è stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale di Massa dove era stata tenuta in osservazione e la pressione che nelle scorse ore si è creata intorno alla vicenda che l’ha vista, suo malgrado, protagonista non ha fatto altro che aumentare lo stress. Dal punto di vista clinico la situazione è abbastanza tranquilla, come riferisce lei stessa, sempre attraverso la madre. "Ho un gran dolore dove è stata fatta la puntura, mi fa male tutto il braccio e non nego di essere spaventata. Ho capito subito che qualcosa non era andata per il verso giusto. L’infermiera era agitata, molto spaventata. Ho parlato con il medico. Mi hanno chiesto di uscire un momento. Poi mi hanno spiegato tutto e mi hanno detto che mi avrebbero ricoverato in osservazione per 24 ore".

La famiglia della ragazza ha annunciato di non voler procedere penalmente. "Non vogliamo rovinare la vita a nessuno – ha spiegato la madre – , è stato un errore umano e visto che mia figlia sta bene e presto lavorerà nella Usl desideriamo manifestare fiducia e ringraziare chi ci sta supportando".

Anche la giovane conferma la volontà di non procedere con una denuncia: "Assolutamente no: sono cose che possono accadere, tutti possono sbagliare. Non c’è dolo. L’ho letto negli occhi dell’infermiera che mi ha fatto l’iniezione. La mia tolleranza vale solo per l’infermiera o chi per lei ha sbagliato, non per la struttura che comunque non può mai permettersi certe disavventure".

La maxi-dose ricevuta per errore domenica mattina all’ospedale di Massa potrebbe non essere sufficiente per garantire l’immunizzazione della ragazza, come hanno spiegato ieri gli esperti dell’Asl Toscana Nord Ovest.

"Paradossalmente – ha spiegato la dottoressa Antonella Vincenti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale – un eccesso di antigene potrebbe inficiare la risposta immunitaria". Un’ipotesi, questa, che non sembra spaventare la 23enne. "Spero che non ce ne sia bisogno – ha concluso – ma sono pro vaccino e se ci sarà la necessità lo farò ancora. Una dose sola, però".

Intanto l’Asl Toscana Nord Ovest ha deciso di far seguire la ragazza dal reparto di Immunologia clinica di Careggi: lì verrà sottoposta a esami del sangue a 7, 14 e 21 giorni per capire la risposta anticorpale e, di conseguenza, il da farsi in termini di necessità o meno di richiamo.

L’errore, ha confermato l’Asl nel corso di una conferenza stampa ieri mattina proprio per spiegare cos’è successo domenica all’ospedale di Massa, è consistito nella mancanza della diluizione del ’Comirnaty’, portando all’inoculazione di tutto il principio attivo non allungato con la soluzione fisiologica. "Forse – ha provato a spiegare il dottor Tommaso Bellandi, direttore dell’unità Sicurezza del paziente dell’Asl Toscana Nord Ovest – è stato confuso il flaconcino, ancora da diluire, con l’ultima dose già diluita del precedente flaconcino".

Il vaccino – ha proseguito la dottoressa Antonella Vincenti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale – è stato inoculato a un dosaggio superiore rispetto a quanto previsto. La stessa Pfizer ha effettuato studi sul sovradosaggio anche di cinque volte, senza riscontrare l’insorgenza di effetti collaterali gravi. Casi simili, con cinque dosi, si sono già registrati in Israele e in Germania e anche in questi casi non si è verificato nessun effetto collaterale importante, così come sta avvenendo in questo caso".