Martedì 23 Aprile 2024

Seggiolino anti-abbandono, l’inventore: "Allarme scaccia incubo"

Michele Servalli: "A disposizione del ministro per dare il mio contributo"

Una bambina in auto su un seggiolino. Foto generica (Dire)

Una bambina in auto su un seggiolino. Foto generica (Dire)

Bologna, 21 luglio 2018 - "Mi sono già messo a disposizione del ministro Toninelli per fornire il mio contributo di esperienza riguardo agli aspetti tecnici". Dopo le parole con il quale il titolare dei Trasporti ha annunciato di voler rendere obbligatorio il dispositivo antiabbandono sui seggiolini, Michele Servalli non ha perso tempo. L’imprenditore bolognese e il socio Carlo Donati sono gli inventori di Remmy, dall’inglese remind, che significa ‘ricordare’. Si tratta di un salva-bimbo per auto che ha visto la luce nel 2013.

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«Da un lato sono molto contento, dall’altro spero che non sia un’operazione di propaganda. Ma sono ottimista e ho già scritto al ministro per rendermi disponibile a collaborare: siamo stati i primi al mondo a mettere sul mercato un prodotto delle caratteristiche di Remmy».

Ci spiega come funziona?

«È un sensore di pressione che va sistemato sotto la fodera del seggiolino e collegato con un cavo all’accendisigari. Si adatta a qualsiasi auto e a qualunque seggiolino. Ha due livelli di sicurezza: un allarme sonoro avverte sia se il bimbo non è bloccato bene, sia quando si spegne il motore dell’auto e il piccolo è a bordo».

Il ministro le ha risposto?

«Non ancora, ma spero che lo faccia presto a differenza di quanto accadde qualche tempo fa, quando presi contatti con l’ex sottosegretario Nencini. Ma ci tengo a chiarirlo: non mi aspetto una legge pro Remmy. È importante che la futura norma tracci il profilo di un dispositivo con caratteristiche ben precise».

Quali?

«Dev’essere facile da usare, svincolato dall’attività dell’utente e privo di buchi. Per esempio, il suo funzionamento non può essere legato solo a un’app. In quel caso basterebbe dimenticare lo smartphone in auto per vanificare tutto».

Toninelli ha annunciato anche una detrazione per l’acquisto. Cosa ne pensa?

«Mi sembra un’ottima cosa, ma l’agevolazione andrebbe estesa pure ai seggiolini, visto che in troppi casi non vengono usati. In questo senso, uno sgravio immediato sull’Iva sarebbe più persuasivo di una detrazione».

Alla luce di quello che ha appena detto, come ritiene che i genitori accolgano l’introduzione dell’obbligo?

«In modo molto controverso. L’opinione pubblica si dividerà, ma credo che la maggior parte dei genitori sia favorevole».

Esiste una norma di questo tipo in altri Paesi?

«No. Nel caso si arrivasse al traguardo, faremmo da apripista».