Sebastiano Tusa, il figlio dell'archeologo morto in Etiopia: "Amava la Sicilia"

Lo struggente ricordo del giovane: "E' stata la persona più forte, determinata e innamorata del proprio lavoro e della propria terra che abbia mai conosciuto"

Sebastiano Tusa alla Rassegna internazionale di attività subacquee di Ustica (Ansa)

Sebastiano Tusa alla Rassegna internazionale di attività subacquee di Ustica (Ansa)

Palermo, 11 marzo 2019 - "Amava la Sicilia con tutto se stesso e aveva una fede incrollabile in questa Isola. Credeva nella forza della sua bellezza". Così il figlio Andrea ricorda Sebastiano Tusa, archeologo e assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, morto ieri nello schianto del Boeing 737 della Ethiopian Airlines. 

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Anche il giovane è stato 'contagiato' dalla passione di papà. "E' stata la persona più forte, determinata e innamorata del proprio lavoro e della propria terra che abbia mai conosciuto - racconta - un amore infinito, nonostante i tanti problemi e le tante persone che gli mettevano i bastoni tra le ruote. Credeva in quello che faceva, di più, credeva nelle potenzialità della Sicilia".  Di lui i collaboratori dicono anche che non fosse solo un grande archeologo: era anche un conoscitore di tanti aspetti della vita artistica e delle ricchezze monumentali della regione. E aveva una conoscenza approfondita anche degli angoli più sperduti e apparentemente minori della Sicilia archeologica: dimostrazione ulteriore di una competenza e di una passione autentiche.

L'AMORE PER IL MARE DI USTICA - Il suo amore per i fondali marini e quello per l'archeologia era riuscito a coniugarli nella sua attività di Soprintendente del mare. Anche per questo motivo Sebastiano Tusa era particolarmente legato all'isola di Ustica. Tanto che dal 17 giugno scorso annoverava con grande piacere, tra i suoi innumerevoli impegni, la presidenza dell'Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee fondata da Lucio Messina. L'istituzione riunisce le persone insignite ogni anno del Tridente d'Oro, il "Nobel del Mare" che, sin dal 1960 riconosce tutti coloro che valorizzano nel mondo, in diversi modi, la risorsa "mare".

Anche Sebastiano Tusa era un Tridente d'Oro, sin dal 2005, per le sue preziose ricerche di archeologia marina. Insieme a personaggi come l'esploratore Jacques-Ives Cousteau, gli apneisti Enzo Maiorca e Jacques Majol, l'astronauta e sub Scott Carpenter. Sebastiano Tusa, amante del mare e delle isole, è stato docente di archeologia marina e primo Sovrintendente del mare della Regione Siciliana, istituto da lui sognato e creato. La sua sovrintendenza del mare è fondamentale nel campo della valorizzazione e della ricerca sui nostri mari e le nostre coste. Non è un caso che per anni, la Soprintendenza insieme all'Accademia, abbia curato la Rassegna internazionale per le attività subacquee di Ustica. La 60esima edizione, che si svolgerà quest'anno dal 2 al 7 luglio e alla quale Sebastiano Tusa stava lavorando con il suo consueto entusiasmo, sarà intitolata alla memoria dell'archeologo marino.

BANDIERE A MEZZ'ASTA - Il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, a nome dell'intera cittAdina, esprime "vicinanza alle famiglie delle vittime del disastro aereo in Etiopia e grande dolore per la scomparsa del professore Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale ed attuale assessore regionale ai Beni Culturali".  "Sebastiano Tusa era legato da un sentimento di affetto, ricambiato, per la nostra città, per la quale si era speso con numerosi interventi culturali riguardanti testi, ritrovamenti e attività museali - afferma il sindaco - Oggi, in segno di lutto, terremo le bandiere del palazzo comunale a mezz'asta. Il nostro addolorato pensiero va alla famiglia alla quale si stringe la nostra città, esprimendo cordoglio e vicinanza, unitamente al Governo regionale, per la perdita di un professionista di grande valenza che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare come politico e l'onore di conoscere come uomo. La perdita di una persona perbene che ricorderemo con stima e affetto".