Giovedì 18 Aprile 2024

Sea Watch 3, lo sbarco a Catania. Salvini: "All'Italia un solo migrante"

La Ong su Twitter: "Catania? Una mossa politica". Toninelli: "Presto una norma che inibisca l'ingresso delle Ong"

Sea Watch 3, i migranti e l'equipaggio pronti a sbarcare a Catania (Ansa)

Sea Watch 3, i migranti e l'equipaggio pronti a sbarcare a Catania (Ansa)

Catania, 31 gennaio 2019 - Odissea finita: la nave Sea Watch 3 è partita poco prima delle sei di stamattina dalla rada di Siracusa, dove da sei giorni si trovava alla fonda, ed è entrata nel porto di Catania qualche minuto dopo le 10. Appena le manovre sono finite i migranti a bordo hanno festeggiato abbracciandosi tra di loro e salutando con calore i componenti dell'equipaggio, che li hanno applauditi uno a uno mentre scendevano dalla scaletta.  Sulla banchina un centinaio di membri delle forze dell'ordine tra carabinieri, polizia e guardia di Finanza. Sul posto anche la Croce rossa.

Fonti investigative escludono il possibile sequestro della nave, come invece ipotizzato da voci insistenti circolate in questi giorni. Comandante ed equipaggio, viene spiegato, saranno sentiti. Nei giorni scorsi il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, aveva scartato la commissione di reati, ma ora la pratica finisce sotto la lente del collega di Catania, Carmelo Zuccaro. In passato era stato proprio il procuratore Zuccaro a dare il via con le sue inchieste all'offensiva giudiziaria contro le navi umanitarie.

Nel frattempo la Ong Sea Watch saluta i 'suoi' migranti con un tweet che è anche un appello alla generosità dell'Europa:

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LE DESTINAZIONI - Come da accordo sottoscritto a Cipro, alla fine i migranti verranno distribuiti negli 8 Paesi che si sono dimostrati disponibili. Prima però devono essere identificati: i maggiorenni saranno trasferiti in autobus all'Hot Spot di Messina. Sulla nave c'erano anche quindici minori non accompagnati, tutti tra i 14 e i 17 anni, i quali saranno ospitati in strutture specifiche per la loro età. Ieri il Tribunale dei minori di Catania ha nominato i tutori, come prevede la legge. Il più piccolo, Mamadou ha 14 anni e mezzo.

SALVINI: NE PRENDEREMO UNO SOLO - Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dal canto suo, assicura sorridendo sulla redistribuzione dei migranti. "Ne prenderemo uno. Sono contento, problema risolto, missione compiuta, la linea ferma ha convinto l'Europa", dice il tiolare del Viminale a 'Porta a porta'. 

L'esposto: "Salvini continua a rinnegare i diritti umani"

L'ESPOSTO ANTI-SALVINI - Intanto ieri cittadini e attivisti della campagna 'LasciateCIEntrare' e un gruppo di avvocati del Legal Team italia presso la Procura di Siracusa hanno presentato un esposto contro Salvini che con il caso Sea Watch "continua a rinnegare i diritti umani, i trattati internazionali, i diritti costituzionali e le prerogative di parlamentari ed europarlamentari".  Gli eventuali profili di reato che la procura di Siracusa è stata invitata a esplorare sono: attentato alla costituzione, abuso in atti di ufficio, sequestro di persona, violenza privata, tortura.

Perché l'Olanda non è obbligata a ricevere i migranti

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Toninelli: "Non è un blocco navale"

TONINELLI - Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, intervenendo a Radio Anch'io, dice: "Siamo gente per bene, e stiamo creando una norma che inibisca l'ingresso delle Ong per ordine pubblico". L'esponente 5 Stelle chiarisce che "non si tratta di un blocco navale. La Sea Watch non ha rispettato il diritto marittimo. È normale che una ong vada nel mare libico decidendo a cavoli propri e invece di portare i migranti in Tunisia dove si trova il porto sicuro più vicino si diriga verso nord in Sicilia per cercare pubblicità? Ti devi coordinare con la Guardia costiera". Toninelli si dice quindi d'accordo con il sequestro della Sea Watch.

Lega: "Sequestrare la nave? Giusto"

IL POSSIBILE SEQUESTRO - Fabio Cantarella, assessore leghista del Comune di Catania, è chiaro: "Se sequestrare la nave Sea watch 3 all'arrivo al porto di Catania serve per accertare eventuali responsabilità, non ci trovo nulla di male. E' giusto che si facciano le indagini e si ricostruisca l'intera vicenda. E poi, aprire una indagine non vuole dire che ci siano dei colpevoli. Se qualcuno ha commesso degli errori è giusto che vengano contestati. Mi fa piacere che ci sia una Procura che è attentissima e che cerca di fare chiarezza. Se qualcuno ha sbagliato, paghi".

Parlando all'Adnkronos, Cantarella va oltre: "Quando c'è un incidente, la prima cosa che si fa è sequestrare il mezzo. E' un atto necessario", spiega. E poi ricorda che questa "Procura non lascia andare le cose", salvo poi ribadire che "il sequestro eventuale non significa che ci sono responsabilità, ma è giusto fare chiarezza". "E' giusto però che la Procura di Zuccaro, che ha dimostrato di esser attenta, ricostruisca quanto avvenuto - dice Cantarella - Questo è un tema che sta molto a cuore non solo ai siciliani ma agli italiani tutti. Ci sono stati tanti scontri, è giusto che si capisca perché la nave è arrivata fino a Siracusa. Questa è una Procura che vuole fare chiarezza". E ribadisce che "politicamente certamente qualcuno ha commesso degli errori, perché c'è una ong che ha una bandiera della nave e una sede dell'associazione in un altro Paese. L'Unione europea deve essere pronta ad affrontare le emergenze come queste". 

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Strada: "I cittadini smettano di accettare queste infamie"

GINO STRADA - "Era ora. Sono contento che l'odissea di questi poveracci sia finita, ora comincerà l'odissea per tanti altri. Ma questo non toglie l'indecenza di come è stata gestita questa situazione", commenta Gino Strada, fondatore dell'Ong italiana Emergency. Per il futuro "bisogna smetterla con questa politica - dice Strada - i cittadini si organizzino e smettano di accettare queste infamie che avvengono sotto i nostri occhi". Come? "La resistenza a questa politica fascista e razzista - osserva - è già cominciata, ci sono molti segnali positivi".

GENOVA, NIENTE PERMESSO: MIGRANTE SUICIDA - E mentre i migranti della Sea Watch vedono la luce un fondo al tunnel, a Tortona un 25enne nigeriano si è suicidato lunedì gettandosi sotto un treno dopo essersi visto negare il permesso di soggiorno per motivi umanitari. La notizia è stata data da monsignor Giacomo Martino, responsabile della Migrantes di Genova.