Elezioni, Fratoianni: "Se salta l’intesa col Pd pronti a parlare con Conte"

Intervista al segretario di Sinistra Italiana: "Agenda Draghi improponibile, ora mani libere"

Nicola Fratoianni (Ansa)

Nicola Fratoianni (Ansa)

Onorevole Nicola Fratoianni, perché avete deciso di rinviare l’incontro con Letta, che pure avevate chiesto? Vi siete accorti che Calenda si è allargato troppo? O è la vostra base che ha manifestato il suo malumore?

"Noi pensiamo che l’accordo che il Pd ha trovato con Azione e Più Europa abbia prodotto obiettivamente uno spaesamento a sinistra e abbia disegnato l’immagine di una coalizione che doveva essere una coalizione tecnica contro la destra e che oggi invece assume un profilo diverso. Di fronte a una quadro che si è modificato abbiamo ritenuto opportuno rinviare questo incontro per discutere tra di noi e fare tutte le valutazioni del caso, poi ci sentiremo con il Pd e valuteremo quali siano e se ci siano le condizioni per costruire una intesa alla quale abbiamo sinora lavorato con pazienza e in maniera responsabile, senza mai porre veti o chiedere collegi sicuri, con il fine di costruire un argine ad una destra estrema".

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Cosa chiederete a Letta?

"E’ evidente che se coalizione ci sarà, non esiste lo spazio per immaginare un programma di coalizione, un vincolo di coalizione e un leader di coalizione. Calenda si è più volte indignato perché Sinistra Italia ed Europa Verde sostengono la mobilitazione di una città intera contro la collocazione a Piombino di un rigassificatore che lì è un nonsenso. Ebbene, Calenda si metta il cuore in pace, noi continueremo a sostenre quella mobilitazione. E dunque è del tutto evidente che non esiste alcun possibilità di avere un unico programma di coalizione".

Tantomeno l’agenda Draghi...

"Ma figuriamoci. Se qualcuno pensa che la nostra lista possa essere parte di una alleanza che metta al centro l’agenda Draghi, cioè da una proposta politica costruita da una mediazione con le forze della destra, noi non ci saremo. Lo stesso possiamo dire per l’invio di armi all’Ucraina o l’aumento della spesa militare. Il tema è capire se sussistono politicamente le condizioni per una coalizione tecnica che ci eviti un governo della destra, non tentare di annacquare o cancellare il nostro programma e le nostre idee".

Quello che vi unisce è quindi sostanzialmente un “no“ alle destre?

"E’ innanzitutto la convinzione che le ricette di questa destra sino delle ricette pericolose, che questa destra diffonda veleno. E quindi di fronte ad una legge elettorale come questa riteniamo che una coalizione sia una risposta necessaria e opportuna. Ma, attenzione, non ad ogni costo".

Lei ha posto da tempo il tema della riapertura del confronto con M5s. Prima o dopo le elezioni?

"Io credo che sarebbe stato necessario aprirlo prima e che sarebbe ancora necessario discuterne oggi di una alleanza tecnica con M5s perché con il meccanismo della legge elettorale questo avrebbe reso e renderebbe più forte la battaglia contro la destra, evitando che vada al governo e applichi le sue ricette al Paese".

Se al Nazareno la fumata fosse nera, andrete da soli o magari c’è la possibilità di vedervi alleati con i Cinque Stelle? Conte sembra disponibile al dialogo...

"Mi pare che sono tutti disponibili al dialogo ma poi non si capisce mai dove lo si costruisce. Se giudicheremo impraticabile o inefficace un accordo con i Pd, e ne discuteremo anche con Europa Verde, per quanto mi riguarda le strade sono tutte aperte. Vedremo. Noi continuiamo a sostenere che sia necessario avanzare con grande forze una proposta di radicale discontinuità con le politiche di questi anni che hanno contribuito ad allargare la forbice della diseguaglianza, non ci hanno fatto fare passi in avanti sulla lotta al cambiamento climatico e hanno visto ridursi gli spazi di protezione per chi vive in condizioni di disagio. A prescindere come finirà il dibattito in corso, questo è e rimarrà la proposta di Sinistra Italiane e Europa Verde. Altro che agenda Draghi".