Giovedì 18 Aprile 2024

Se il gruppo vale più del campione

Doriano

Rabotti

Parafrasando un vecchio brano di Modugno, il fenomeno dove lo metto? Per rispetto a Ivan Zaytsev, stella del volley che ha solo 33 anni, non diremo che nel pezzo originale quello da piazzare era un vecchietto. Anche perché il tema qui non è (solo) l’età: il giorno dopo la rinuncia da parte del ct dell’Italvolley De Giorgi al suo giocatore più famoso ed esperto, Zaytsev appunto, è utile allargare il discorso. La domanda è molto semplice: quando è che un fuoriclasse, ma il discorso non riguarda solo lo sport, diventa ’troppo’ grande per essere vissuto dal gruppo come l’asso che può risolvere le situazioni? Zaytsev, come Baggio prima di lui, non ha alcuna ’colpa’, essendosi comportato benissimo in gruppo. Ma il ct ha pensato che senza di lui la squadra potesse rendere di più, come aveva fatto prima che Ivan rientrasse dopo quasi un anno di assenza. Volendo esagerare si potrebbe dire che quella dello Zar azzurro somiglia molto alla storia del Paese, ricordate il Freak Antoni di ’non c’è gusto in Italia a essere intelligenti’? Ma oltre che banale, non sarebbe giusto ridurre il ragionamento all’ombra che il totem proietta nelle coscienze di chi si sente meno forte di lui.

Di sicuro l’allenatore, come dovrebbe fare qualsiasi capoufficio, al momento di prendere una decisione molto impopolare (al suo posto ha chiamato due giovani che in campionato fanno panchina) ha messo le possibilità di successo della squadra davanti alla forza mediatica del singolo. Ovunque ci sono quelle personalità che finiscono per prendersi la scena, lasciando i compagni nell’ombra. De Giorgi ha voluto spiegare i motivi di persona a Zaytsev, facendolo arrivare nel ritiro di Cavalese per poi rimandarlo subito a casa, a Civitanova. Ma credeteci, quei mille chilometri sono stati un segno di rispetto per il campione, non il contrario. A nessuno, men che meno a un campione, si può annunciare un ’licenziamento’ per telefono.