Giovedì 18 Aprile 2024

Se il Coronavirus ci ruba il pranzo di Natale. Cin cin con Zoom, a tavola parenti stretti

Il governo annuncia regole anti Covid per le festività: "Le famiglie si potranno riunire, ma non oltre il nucleo primario"

La campagna di Natale dello scorso anno della Regione Umbria

La campagna di Natale dello scorso anno della Regione Umbria

La prima a entrare in crisi è la figlia piccola. A cinque anni ha capito che aria tira e il suo disfattismo ha una logica matematica. Babbo Natale non verrà. Non può. Nessun permesso speciale, niente traffico di renne e superamento di confini. Non è nemmeno un parente alla lontana. E poi verrebbe fermato alla prima consegna dalle parti di Domodossola. L’alternativa è lasciarla piangere o spezzare la grande illusione confessando.

I regali sono come sempre dentro un armadio inespugnabile. Troppo infantile spiegare che quest’anno il vecchietto li ha spediti con Amazon da Rovaniemi. Così lei singhiozza di traverso sul divano mentre entra in crisi anche la figlia grande. A forza di aggiungere e spuntare nomi, dalla lista è rimasto fuori il suo fidanzato. No, Paolo non può venire a cena dalla nonna. Siamo in dieci, qui il regolamento dice otto, se ci beccano ci portano via la tovaglia. Ma chi ci becca, chi si mette a contare. Innocente.

Ordinanze diverse in Emilia Romagna, Veneto e Friuli. Zaia

La gente è cattiva anche la sera di Natale. E se non lo era lo è diventata. Non leggi i giornali? Si segnalano le prime brigate condominiali nella zona di Abbiategrasso, spioni organizzati che festeggiano rovinando la festa agli altri, guarda come ci siamo ridotti.

Con Paolo vi potete vedere su Skype a mezzanotte. E poi magari brindiamo tutti su Zoom con gli zii di Lecce che hanno mandato il pacco dell’olio buono. Niente, la figlia ha deciso di sbroccare proprio stasera. Ma si può capirla, è drogata di didattica a distanza, le facce su uno schermo le danno il rigetto. Sfoglia il suo bouquet di mascherine, c’è anche quella con le paillettes per i cenoni. Sbuffa: tanto vale restare a casa. E comunque io non la metto, non voglio vedere nessuno con il bavaglio. A me fa venire i brufoli e il nonno sbrodola.

Non comincia bene. La sopportabile claustrofobia di ogni Natale è schiacciata dentro un’inospitale bolla di incognite. Ansia da prestazione, paura di sbagliare. A Pasqua eravamo più spontanei.

Il decalogo dice così e così. Congiunti stretti, affetti stabili. In pratica non si va oltre lo zio. Controlla se hanno stabilito anche i posti a tavola: le ragazzine insolenti stanno con le mani legate perché il cellulare è un verminaio, gli over settanta da un lato, senza vino e con il pigiama già addosso.

Alla voce cognati sono volutamente evasivi. Dicono sì se stanno negli otto ma suggeriscono di farne a meno tanto sono sempre loro a mettere zizzania. Hanno pensato veramente a tutto. La conversazione fra parenti dovrà toccare argomenti leggeri e possibilmente distanti dall’attualità. La parola positivo va sostituita con ottimista. Tamponato con "un cretino non ha frenato in tempo e mi ha preso". Per evitare ingorghi gli spostamenti da casa a casa si distribuiscono in ordine alfabetico a lettere alternate fra le 19 e le 21, quindi è il caso di sbrigarci perché fra poco tocca alla P.

Mi preoccupa invece il rientro: tutti a letto entro l’una meno un quarto, senza troppe storie e senza messa. Così salta la tombolata in streaming, però magari si mette a nevicare e due passi attorno al palazzo non ce li toglie nessuno, anche per non avere tutto sullo stomaco. Spero che tua madre non abbia esagerato come al solito con le portate. Ma no, guarda qui, quest’anno non può.

Il decalogo parla chiaro: per non indebolire il sistema immunitario con una digestione difficoltosa, e considerando l’obbligo del coprifuoco a ridosso dell’ultima portata, le famiglie riunite in numero di otto si limiteranno a un pasto frugale. Leggi, al punto nove: ci danno anche il menù. Si potrà scegliere fra quello a base di pesce, ovvero brodino e sogliola alla mugnaia con purè, e quello a base di carne, cioè brodino con fettina ai ferri e purè. E il panettone? Non ne parlano. Qui c’è scritto solo mele cotte e tanti auguri. Auguri di Natale Covid.