Se i complottisti si presentano alle elezioni

Giovanni

Serafini

Non sono medici né virologi, il che non gli impedisce di sparare sentenze sull’efficacia dei vaccini, delle maschere e dei lockdown. Non sanno niente di politica, ma hanno deciso lo stesso di gettarsi nella mischia delle prossime elezioni regionali francesi. Si sono candidati in 7 regioni pur sapendo che le chances di essere eletti sono inferiori all’1 per cento, ma che importa? L’obiettivo è farsi vedere, dar voce al ’no’, gridare al mondo che i vaccini sono dannosi o non servono a niente, che Macron le ha sbagliate tutte, che il suo governo imbroglia la popolazione mettendone a rischio la salute con la complicità dei Big Pharma.

Chi sono questi sgangherati Don Chisciotte che si sono iscritti all’ultimo momento nelle liste elettorali (le regionali avranno luogo in Francia il 20 e il 27 giugno prossimi) per battersi contro la "dittatura sanitaria" e le norme "liberticide e totalitarie decise dai poteri forti"? Li abbiamo già visti all’opera in passato: molti gilet gialli, un po’ di anarchici di destra, qualche naturopata nemico dei farmaci, molti complottisti convinti che con la scusa dei vaccini vengano inoculate microchip grazie alle quali i dittatori Macron & company potranno controllare le popolazioni.

Fallito il progetto di rovesciare Macron tre anni fa, gli ex gilet gialli sperano adesso in una rivincita. Il loro capo, l’anestesista marsigliese Louis Fouché, antiabortista e nemico dei matrimoni omosessuali, afferma sul suo sito di disinformazione “Reinfo Covid” che i vaccini rendono sterili. La sua lista, presente nelle regioni Provenza, Bretagna e Loira, si chiama “Un notre monde”, che a seconda della pronuncia significa “un nostro mondo“ o “un altro mondo”. Qual è il suo programma? "Non è stato ancora elaborato", risponde con candore. Funziona così nel mondo dei tic-toc, dove scienza e sapere non servono a niente e qualsiasi sprovveduto può pensare di lanciarsi in politica...