Giovedì 25 Aprile 2024

Se dipingersi il volto di nero è un crimine

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Massimo

Donelli

Volete scendere negli abissi della stupidità? L’ascensore più veloce è quello che utilizzano i nemici del blackface, espediente teatrale ottocentesco per cui un artista bianco si trucca il viso per sembrare nero. Militanti a tempo pieno del politicamente corretto, movimento ideologico con salde radici a New York e Los Angeles, e molto attivi sui social media – che, come diceva Umberto Eco (1932-2016), "danno diritto di parola a legioni di imbecilli" –, i nemici del blackface da qualche ora hanno una nuova eroina. È il soprano Angel Blue, 38 anni, afroamericana di Los Angeles, che ha dato sdegnosamente forfait all’Arena di Verona: non sarà Violetta nella Traviata in programma il 22 e 30 luglio.

Perché? Perché l’8 luglio all’Arena si è esibita nei panni di Aida con il blackface la sua collega russa Anna Netrebko, 50 anni. "L’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna. È offensivo, umiliante e apertamente razzista", ha sentenziato Angel Blue su Facebook (appunto…).

Non è il primo caso né sarà l’ultimo di fanatismo. Gucci ha dovuto ritirare dal mercato, a febbraio 2019, un maglione da donna nero con il collo alto alto (quasi un mezzo passamontagna) e un’apertura all’altezza della bocca che raffigurava grosse labbra rosse: cattivo esempio di blackface, secondo un paio di Tweet che sono stati sufficienti per terrorizzare la maison. Tre mesi prima, a dicembre 2018, Prada ha fatto sparire i sette pupazzetti della collezione Pradamalia: uno era nero con le labbra rosse e da Instagram hanno cominciato istantaneamente a cannoneggiarlo. Senza dimenticare il caso Rai: a Tale e quale Show, dove vince chi imita al meglio una star (e la somiglianza facciale, creata con ore e ore al trucco, è parte integrante della gara), dall’anno scorso è proibito ricorrere al blackface.

E allora dobbiamo mandare al rogo tutti i video in cui Vittorio Gassman (1922-2000) e Luciano Pavarotti (1935-2007) hanno il volto e le mani coperte di nero per interpretare Otello? E buttare tra le fiamme anche il film Tototruffa ’62 in cui il principe Antonio De Curtis (1898-1967) è l’immaginario ambasciatore del Catonga? "Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Ma non sono sicuro dell’universo", ha detto Albert Einstein (1879-1955). Sottoscrivo!