Scuole chiuse, Azzolina: "La Dad non può più funzionare"

Mentre oggi tornano in classe (al 50%), i ragazzi di Toscana, Abruzzo e Valle D'Aosta, la ministra si schiera a fianco degli studenti che protestano: "Nelle regioni gialle tutto è aperto tranne la scuola, è un blackout di socialità"

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (Ansa)

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (Ansa)

Roma, 11 gennaio 2021 - Oggi tornano in classe 300 mila alunni delle superiori in Toscana, Abruzzo e Valle D'Aosta. Ma nel resto d'Italia le scuole sono chiuse e gli studenti sono in subbuglio e protestano per il mancato ritorno in classe, con scioperi e flash mob diffusi. In tutto ciò, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina si schiera al fianco degli studenti esasperati dalla Dad (didattica a distanza) e dalle chiusure.

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Azzolina: le scuole pronte a riaprire

"Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità - dice Azzolina a Radio Rai 1 - Sono molto preoccupata, c'è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica".  Lei si sente la coscienza a posto: "Ho fatto tutto quello che potevo fare, le scuole sono pronte per ripartire ma le Regioni hanno la possibilità di riaprirle o meno. Chiedo a tutti di trattare la scuola come si trattano le attività produttive; si fa l'errore di credere che la scuola non produca incassi: se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso, sulla scuola questo discorso non si fa ma i costi sono altissimi, il messaggio deturpante per cui nelle Regioni gialle è tutto aperto tranne la scuola, lascia cicatrici enormi".

"La Dad non può più funzionare"

E ancora: "Io ho voluto la dad a marzo scorso ma questa può essere utile per qualche settimana, oggi è evidente che non può più funzionare; a scuola nascono amicizie e amori, oggi i ragazzi sono arrabbiati e disorientati, c'è un black out della socialità. La scuola è un servizio pubblico essenziale, è un diritto costituzionale". 

La ministra, ricordando che le scuole sono sicure, ha detto che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto uno screenig nelle prime medie su 3300 studenti: i positivi erano solo tre. 

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La mappa della rabbia degli studenti

Riparte la mobilitazione del settore scuola in diverse città italiane per chiedere l'apertura in sicurezza come priorità. Presidi e sit-in sono stati organizzati davanti a molti istituti con gli studenti in astensione anche dalla Dad, la didattica a distanza. "Non si può tenere aperto tutto, mentre la scuola resta sempre chiusa da ormai un anno", sostiene il comitato "Priorità alla Scuola" che è fra gli organizzatori della mobilitazione. L'auspicio è che il settore sia finanziato perché possa avere più spazi, più personale, per riaprire le infermerie, fare uno screening sanitario regolare della comunità scolastica (docenti, ATA, studenti) e "inserire, come categoria prioritaria, il personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell'agenda vaccinale".

Le iniziative per oggi sono programmate a Firenze, Roma, Milano, Viterbo, Pescara, Faenza, Salerno. E domani, ancora Roma, quindi Ancona, La Spezia. Altre iniziative nei prossimi giorni: venerdi' e sabato a Trieste. Il 16 gennaio, protagonista ancora Trieste con Pisa e Imola