Scuola, il Cts: "Le superiori vanno riaperte al 50 o al 75%"

I tecnici convocati d'urgenza da Speranza: "Se qualche governatore decide diversamente se ne assume la responsabilità". Ricciardi era per la linea dura: "Ogni attività di massa va bloccata". Il ministro Lucia Azzolina: "Reintro è atto di responsabilità"

Scuola, presidio contro la Dad al liceo Vittorio Veneto di Milano (Ansa)

Scuola, presidio contro la Dad al liceo Vittorio Veneto di Milano (Ansa)

Roma, 17 gennaio 2021 - Il governo cerca di fare un po' di ordine sul caos riaperture delle scuole e convoca gli esperti del Comitato tecnico scientifico  per una riunione urgente. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato i tecnici per avere un parere sul ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori (al 50%) e su un eventuale rinvio della didattica in presenza

Il 'verdetto' degli esperti arriva nel giro di un'ora e mezza: le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. Le scuole superiori vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità", anche perché, hanno sottolineato gli esperti, "stanno emergendo problematiche legate anche alla sfera psichica nella popolazione giovane in età scolare e anche negli studenti delle università".

Gli esperti del Cts più volte negli ultimi mesi hanno indicato la questione scuola come una priorità e in diverse occasioni hanno ribadito la necessità del ritorno in classe degli studenti. La richiesta di esprimere un parere su un eventuale rinvio della didattica in presenza sarebbe arrivata in mattinata agli scienziati ai quali però non era stato chiesto alcun parere sulla questione nei giorni scorsi, prima che entrasse in vigore il nuovo Dpcm con l'indicazione del ritorno in presenza degli studenti delle superiori al 50%.

Dal canto suo il superconsulente del ministro della Salute Walter Ricciardi è per la linea dura: "In questa fase è inutile perdere tempo con le zone multicolore - dice alla Stampa - Serve un lockdown nazionale, severo e immediato di tre-quattro settimane per facilitare la vaccinazione e proteggerla dalla variante inglese". E specificatamente sulla scuola: il ritorno in classe "è sconveniente, perché ogni attività di massa in questa fase va bloccata". 

La situazione in effetti è preoccupante: in Veneto sono circa 200 le classi di elementari e medie sottoposte a quarantena per positività di uno o più studenti, dopo le vacanze di Natale.

I governatori, in ordine sparso, si erano opposti già ieri alla riapertura delle superiori: addirittura, nel caso di Fedriga in Friuli, sfidando le sentenze del Tar. Zaia in Veneto mette addirittura in dubbio la necessità di aprire il primo febbraio.

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Azzolina esulta

Con un post su Facebook la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina esulta: "Oggi il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito, su richiesta del Ministero della Salute, per esprimersi sul rientro in classe di studentesse e studenti delle scuole superiori, previsto dal Governo. Ne è emerso un parere molto netto. Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito - non è la prima volta che lo dice - che l'assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale". E aggiunge: "Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani".

Superiori in presenza: il punto

Di certo c'è che, dopo tante incertezze e tira e molla, domani torneranno in classe (al 50 o al 75%) gli studenti delle scuole superiori di quattro Regioni italiane: Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Molise. La Dad al 100% per le superiori era iniziata a fine ottobre, dopo poco più di un mese dalla riapertura degli istituti dalla pausa estiva. Già dai primi di gennaio, in tutta Italia si sono moltiplicate le manifestazioni e i sit-in degli studenti che chiedevano di tornare in classe. Richiesta sostenuta anche dai dirigenti scolastici che più volte hanno ribadito quanto sia importante tornare a seguire le lezioni in presenza. 

Fedriga: ordinanza rispetta il Tar

"Riteniamo di rispettare completamente la sentenza del Tar del Fvg nella quale viene esplicitato" che in caso di un peggioramento della situazione pandemica"la Regione può adottare misure maggiormente restrittive per quanto riguarda la didattica in presenza", spiega il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, motivando la nuova ordinanza sulla didattica a distanza al 100% per le superiori dopo la sospensione da parte del Tar della precedente ordinanza."Oltre ai dati scientifici allegati alla nuova ordinanza, il passaggio della regione in zona arancione ci ha fatto rendere ancora più convinti della necessità purtroppo di continuare con la didattica a distanza"."

Milano, studenti da Sala

Intanto continua la protesta dei ragazzi che vogliono tornare a scuola e non ne possono più della didattica a distanza. E' terminata alle 8 di questa mattina, dopo 21 ore, l'occupazione degli studenti del liceo Vittorio Veneto: hanno dormito all'aperto in cortile tutta la notte attrezzandosi per resistere al freddo con l'aiuto di materiale fornito da genitori, diverse associazioni e collettivi di altre scuole superiori. Una delegazione di 5 ragazzi si troverà alle 11 davanti a palazzo Marino, sede del Comune, per un confronto con il sindaco di Milano Beppe Sala. Dopo l'incontro il sindaco di Milano scrive su Fb: "Sono sempre più convinto che sia il momento di andare verso una soluzione mista lezioni in presenza/Dad". Perché "è da troppi mesi che gran parte delle aule delle scuole sono vuote: ciò crea differenze sociali inaccettabili, penalizzando, per esempio, chi vive in case piccole o chi non ha pieno accesso alle tecnologie. Perché dopo quasi un anno di gestione della pandemia dobbiamo ancora accettare che si possa frequentare un centro commerciale e non un'aula scolastica?".