Coronavirus scuola, tampone e certificato per rientrare in classe dopo sintomi simil Covid

Lo chiarisce una nuova circolare del Ministero della Salute. Corsia preferenziale per alunni e operatori scolastici ai test

Controllo della temperatura agli studenti (ImagoE)

Controllo della temperatura agli studenti (ImagoE)

Roma, 25 settembre 2020 - Uno studente o un operatore scolastico con almeno uno dei sintomi simil Covid non può rientrare in classe dopo giorni di assenza senza aver eseguito il tampone, o altri test per la diagnosi del Coronavirus. Quindi, spiega una circolare della Direzione generale della Prevenzione sanitaria, che chiarisce le linee guida del ministero della Salute, studenti, insegnanti e operatori scolastici, avranno una corsia preferenziale ai test

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Se l'alunno o l'operatore scolastico risulta positivo al test per Sars-Cov-2 il caso viene notificato al Dipartimento di prevenzione che "avvia la ricerca dei contatti e indica le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata", si legge già nella precedente circolare del ministero della Salute. Per il rientro in classe bisognerà risultare negativi a due tamponi effettuati a distanza di 24 ore l'uno dall'altro. Poi il pediatra o il medico che "redigerà una attestazione che il soggetto può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19, come disposto da documenti nazionali e regionali". 

In caso invece di diagnosi di patologia diversa dal Covid, la persona rimarrà a casa fino a guarigione clinica.

La circolare descrive gli scenari che "concorrono a definire un 'caso sospetto', anche sulla base della valutazione del medico curante". Se "un alunno presenta un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5 gradi C o sintomatologia compatibile con Covid-19" a scuola o a casa, e se "un operatore scolastico presenta un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5 gradi C o sintomatologia compatibile con Covid-19" a scuola o al proprio domicilio". In tuttui questi casi il pediatra o il medico dovranno richiedere il test diagnostico, che il Dipartimento di prevenzione, o il servizio preposto a livello regionale, provvede all'esecuzione. Covid, il medico che ferma il contagio. "Cerco i positivi come un detective"

Pediatri: "Importante la tempestività"

Il presidente della Federazione italiana Medici Pediatri (Fimp), Paolo Biasci, commenta: dalla circolare "si evince quello che noi pediatri stiamo dicendo da settimane a gran voce: un bambino o un ragazzo con almeno uno dei sintomi simil Covid deve essere sottoposto a tampone". E osserva: "Il documento non fa riferimento al numero di giorni, ma l'indicazione è di farlo 'tempestivamente', prima possibile". 

Una maggior chiarezza: "La circolare non fa altro che meglio specificare quello che ha stabilito l'Iss nel documento sulla gestione dei focolai Covid nelle scuole. Ho notato che nella prima parte sono specificati tutti i riferimenti giuridici, come a sottolineare che tutte le Regioni lo hanno approvato e quindi lo dovrebbero adottare in questo modo".

Poi però spiega: "Per il pediatra la via del tampone per distinguere una banale influenza dal coronavirus è l'unica possibile". Quindi "serve un impegno di risorse sul territorio destinato a investimenti nei centri per il test, nei laboratori e nel personale". 

Casi già in 400 scuole

Secondo un dato, riportato dal quotidiano il Sole 24 ore, più di 400 le scuole sono state già colpite da almeno un caso di Coronavirus, e 75 sono state chiuse. I casi positivi nel 76% dei casi sono studenti, e nel 13% sono prof., il resto è l'altro personale. A Roma le scuole coinvolte sono 19, a Bologna 14, a Milano sono 13.