Giovedì 18 Aprile 2024

Scuola, riaprire è una scommessa Governo e regioni: via il 7 gennaio

Al lavoro sul piano per la ripartenza: tracciamenti e nuove risorse sui trasporti

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di Veronica Passeri

La riapertura di tutte le scuole, anche le superiori, costrette da settimane alla Dad, è una scommessa. E non basterà il semi-lockdown natalizio a vincerla. Governo e Regioni stanno lavorando a un piano per tornare in aula che cerca di mettere in campo quello che finora è mancato: una corsia preferenziale per le scuole nel tracciamento delle Asl, nuove risorse per il trasporto pubblico e maggiore coordinamento – grazie al lavoro dei prefetti – sullo scaglionamento degli orari di ingresso di scuole, uffici e attività economiche.

Ieri si è tenuta una riunione per fare il punto della situazione con i ministri Azzolina (foto), Boccia, Speranza, De Micheli, Lamorgese e i rappresentanti delle Regioni per chiudere tra domani e martedì il documento sulla riapertura. Tutti concordi, dunque, a dispetto delle tensioni degli ultimi mesi tra governo e alcuni governatori, sulla riapertura il 7 gennaio. "La scuola deve riaprire, anzi, andava riaperta anche prima – ha sottolineato il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini –. In ogni caso, mi rimetto sempre alle decisioni complessive ma deve partire a gennaio". Il piano va organizzato tenendo conto anche dello scenario epidemiologico peggiore, in modo che la scuola possa restare aperta. "L’importante sarebbe partire e non avere il timore di richiudere, perché i nostri studenti hanno già fatto sufficiente lezione a distanza", ha messo le mani avanti Bonaccini.

Dall’Associazione nazionale presidi l’invito alla concertazione. No a "soluzioni centralizzate non modulate sulle reali esigenze del contesto territoriale". Intanto fino al 23 dicembre manifestazioni in tutta Italia, promosse dal movimento "Priorità alla scuola".