Martedì 23 Aprile 2024

Sconti (forse) da martedì Buoni benzina esentasse

Per vedere i carburanti scendere sotto i 2 euro c’è da aspettare qualche giorno. Le aziende possono dare ai dipendenti fino a 200 euro di voucher fuori busta

di Claudia Marin

Il prezzo di benzina e gasolio scenderà di 25 centesimi a litro fino alla fine di aprile per effetto del taglio delle accise sui carburanti. Ma, di sicuro, non a partire da domani: per rivedere benzina e diesel sotto i due euro al litro bisognerà aspettare martedì o mercoledì, i gestori indeterminata la data di avvio.

Tra le mille misure del decreto anti-rincari varato ieri dal governo, suscita interesse il cosiddetto Bonus carburanti che le aziende possono concedere ai dipendenti per alleviare una delle principali voci di spesa delle famiglie dei lavoratori. Le imprese potranno (non dovranno, è una facoltà) concedere fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022, un bonus che "non concorrerà alla formazione del reddito". Il meccanismo è analogo a quello valido per altri benefit di welfare aziendale: sono, per intenderci, 200 euro netti sia per l’azienda sia per il lavoratore e, in quanto tali, vantaggiosi per entrambi i soggetti. È verosimile ipotizzare che il benefit-benzina sarà erogato nell’ambito di accordi tra sindacati e imprese che definiranno i dettagli, ma in linea teorica le aziende potrebbero concedere il beneficio unilateralmente.

Il capitolo elettricità e gas è, a sua volta, diluito su svariati interventi, ma quelli principali si muovono lungo tre strade. Per le famiglie sale a 12mila euro l’Isee per ottenere il bonus sociale: il che porta da 4 a 5,2 milioni i nuclei che potranno contare su questo sgravio del costo dell’energia per il periodo 1° aprile-31 dicembre 2022. Per usufruirne, è sufficiente compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per l’Isee presso l’Inps, dopodiché l’aiuto è automatico per chi ne ha diritto.

Per le imprese il pacchetto comprende: la rateizzazione a 24 mesi delle bollette per i consumi di maggio e giugno, la proroga e l’estensione del credito di imposta – che diventa cedibile – per compensare parzialmente i rincari principalmente per le imprese energivore e gasivore, ma anche per le altre che abbiano avuto rilevanti incrementi. E sempre su questo versante vengono previste e concesse altre settimane di Cig in deroga a chi non possa più ricorrere "ai trattamenti ordinari di integrazione salariale".