Mercoledì 24 Aprile 2024

Sconti al cinema E ci si scopre anziani

Giorgio

Comaschi

Il cinema è fatto di magie. Di illusioni, ma anche di certezze. Il cinema segna la nostra vita, un po’ come le canzoni, che richiamano amori, momenti, tramonti, bacini furtivi. Ma segna anche un altro momento importante: quello in cui ti accorgi di essere diventato anziano. È un momento topico, fatidico. "Quanti anni ha lei, mi scusi?", dice la signora della cassa. E tu: "Sessantuno", pensandoci magari anche un po’ su, perché il tuo inconscio l’ha rimosso. "Allora lei gode dello sconto anziani…". Tatàn! La botta sul coppino, da cui non si può più prescindere. "Ma come si permette?" È il primo pensiero inconscio. "Ma io non sono anziano". E invece sì. Lo sei. Lascia stare che ti senti giovane, che non li dimostri. Infatti la cassiera spesso fa: "Sa che non li dimostra?". Ah grazie! Soddisfazione di cazzetto. Intanto li hai. E hai lo sconto anziani. Lo sconto anziani al cinema apre un abisso che dà un senso di vertigine.

E poi cosa vuol dire: "Lei gode dello sconto anziani"? Godo? Io non godo un bel niente, perchè non si gode a sentirsi dare dell’anziano, che poi sarebbe "vecchio", o, qualcuno cerca il salvataggio in scivolata in corner, "diversamente giovane". Comunque è lì, alla biglietteria del cinema che si determinano i destini, che si compiono gli anni, che si materializza il fatto che poco dopo, finito il film, tornato a casa vai a darti un’occhiata allo specchio. "Eppure…". Eppure cosa? Guarda quella ruga sotto all’occhio, guarda il collo. Non ti eri mai fermato a guardarti allo specchio così. E quella maledetta cassiera ti ha spedito a controllarti i connotati, che anche il film magari non te lo sei gustato come avresti voluto. È quello il momento fatale, preceduto da: "Vuole sedersi signora (o signore)?" in autobus, sentito qualche anno prima, che irritava già e che innervosiva anche le persone più calme. Ma è al cinema la resa dei conti, lo spartiacque della vita. Da lì in poi, scherzaci pure su. Se sei capace.