Scomparsa 47 anni fa, il mostro di Firenze dietro il cold case? "Avanti con le indagini"

Per il killer del Circeo Rossella Corazzin fu uccisa in un rito esoterico. I parenti della donna: la Commissione Antimafia non deve fermarsi

Rossella Corazzin, la 17enne scomparsa in Cadore nel 1985

Rossella Corazzin, la 17enne scomparsa in Cadore nel 1985

Firenze, 26 novembre 2022 - Rossella Corazzin manca dal 21 agosto del 1975, sparita nel nulla all’età di 17 anni durante le vacanze a Tai di Cadore con la famiglia. Il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta ha accostato questa scomparsa ai misteri del mostro di Firenze, in particolare al filone perugino relativo al medico Francesco Narducci: secondo la confessione di Angelo Izzo, già assassino del Circeo, dettata dalla necessità di "togliersi un peso dalla coscienza", la Corazzin sarebbe stata rapita e portata in una villa sul lago Trasimeno di proprietà di Narducci e lì seviziata durante un rito e infine uccisa.

"Chiedo a gran voce che il lavoro della Commissione Antimafia possa continuare perché ciò che ha prodotto è importante. Cercherò, in funzione del lavoro svolto, di chiedere la riapertura delle indagini", dice Mara Corazzin, cugina della ragazza.

La parente è intervenuta ieri alla conferenza stampa organizzata dalla deputata Stefania Ascari (M5s) che nei lavori della Commissione Antimafia della precedente legislatura si è occupata del caso con una relazione finale, approvata all’unanimità, che mette in fila il delitto del mostro di Firenze del 1974 in Mugello, l’orrore del Circeo e appunto il giallo Corazzin. Misteri che verrebbero inseriti in un contesto di esoterismo e neofascismo illustrato da Izzo. Sulla cui attendibilità permangono dei dubbi ma, ha detto l’ex magistrato Giuliano Mignini – pm del caso Narducci, morto nel lago Trasimeno nel 1985 in circostanze nebulose, e consulente della commissione assieme al giudice Guido Salvini – "la descrizione della villa, dove io sono stato due volte, in cui sarebbe avvenuto il rito di tipo ’neotemplare’ ai danni della giovane, è piuttosto aderente". Dunque, ha aggiunto Mignini, c’è "il dovere di approfondire e riprendere un’indagine interrotta per la fine prematura della legislatura".

È lo stesso auspicio della cugina: "La scomparsa di Rossella è una ferita aperta che porto avanti da una vita. Avevo perso la speranza, dopo 47 anni e diverse archiviazioni, che si potesse ancora parlare di Rossella come di un caso terribile e insoluto di scomparsa e, aggiungo, di omicidio". Secondo Ascari, il mostro di Firenze sarebbe molto di più degli otto duplici omicidi firmati da una calibro 22 mai ritrovata: "C’è tutta una scia collaterale di omicidi e di suicidi, e di scomparse che ancora oggi non trovano ragione e giustificazione".