Mercoledì 24 Aprile 2024

Caos aeroporti, sciopero di Lufthansa. Voli cancellati e ritardi: cosa succede

Continuano le criticità del settore aereo in Europa. Allarme cancellazioni e annullamenti dei turisti diretti in Italia

Nuovo sciopero di Lufthansa (Ansa)

Nuovo sciopero di Lufthansa (Ansa)

Roma, 25 luglio 2022 - Nuova giornata di ritardi e disagi nei cieli d'Europa prevista per mercoledì 27 luglio. Intanto viene lanciato l'allarme per il turismo ad agosto in Italia: il caos voli rischia di far perdere 1,2 milioni di turisti. Ma l'ultima questione viene posta dal sindacato tedesco Verdi, uno dei principali della Lufthansa, che ha proclamato uno sciopero di un giorno per il personale di terra della campagnia tedesca, uno dei principali vettori del trasporto aereo europeo. Mercoledì sono quindi annunciati ritardi e disagi a causa della cancellazione di molti voli di Lufthansa.

I motivi della protesta sindacale in Germania rigurdano una controversia salariale e si inseriscono in un periodo già teso per l'aviazione europea a causa del ridimensionamento del personale del settore attuato nel corso degli ultimi due anni di pandemia e non recuperato questa estate, la stagione in cui sono tornati a impennarsi viaggi e spostamenti. Per quanto riguarda il 27 luglio il sindacato di Lufthansa ha indetto lo sciopero "per aumentare la pressione" sulla dirigenza in quanto richiede un 9,5% di salario. 

Voli contingentati a Heathrow

Situazione relativamente stabilizzata dopo il caos dei giorni scorsi, ma i voli restano ancora contingentati a Heathrow, il maggiore scalo di Londra e del Regno Unito coinvolto nelle ultime settimane, come altri aeroporti europei, dai pesanti contraccolpi legati ai picchi estivi della ripresa dei viaggi seguita alla fine delle restrizioni Covid. Contraccolpi aggravati in varie infrastrutture dal mancato ripristino tempestivo degli organici dei servizi di terra, dopo i tagli di personale fatti in piena pandemia. L'inizio della cruciale ultima settimana di luglio - minacciata nel Regno anche dall'ombra di nuovi scioperi nel settore dei trasporti, dai treni ad alcune delle stesse categorie aeroportuali - ha visto stamattina i responsabili di Heathrow chiedere ai vettori la cancellazione dell'ultimo minuto di una trentina di altri voli: poiché il numero di passeggeri totale rischiava di eccedere la quantità che lo scalo è al momento «in grado di servire» senza disagi eccessivi sul fronte delle code ai check-in e ai controlli passaporti, o della consegna dei bagagli.

Agosto a rischio per il turismo in Italia

Se l'attuale situazione di incertezza dei voli aerei dovesse durare fino ad agosto, il turismo italiano rischia di perdere 1,2 milioni di passeggeri e 800 milioni di fatturato solo per i servizi turistici a terra non più usufruiti dai viaggiatori. A lanciare l'allarme è stata Assoturismo Confesercenti su stime elaborate da Cst per l'Associazione di categoria. "Fino ad ora, grazie al grande lavoro svolto dalle agenzie di viaggio e dai tour operator, il sistema turistico ha retto senza eccessivi contraccolpi cancellazioni e disservizi, riuscendo quasi sempre a garantire alternative ai passeggeri dei voli annullati. Ma siamo al limite: se la situazione di caos dovesse andare avanti anche in agosto, quando è più complicato riproteggere i passeggeri su altri voli, correremmo il rischio effettivo di annullamento di tutti gli altri servizi prenotati a destinazione, sia in Italia sia all'estero. Anche perché le compagnie low cost, quelle che stanno soffrendo maggiormente la carenza di personale e le più colpite dagli scioperi, hanno il 67% dei posti disponibili sui voli diretti in Italia. E se è vero che le ripercussioni economiche dei disservizi molto probabilmente verranno regolate dalle polizze assicurative dei pacchetti, rimane più complicata la soluzione per i passeggeri fai da te".

È plausibile dunque immaginare che, se la situazione di criticità dovesse prolungarsi anche per il mese di agosto, i passeggeri possano cambiare destinazione o addirittura rinunciare al volo, tra l'altro in un contesto in cui le tariffe sono aumentate in maniera significativa. Nei periodi di "normalità" il numero di passeggeri in Italia nel mese di agosto ha sempre superato i 20 milioni (circa 70% internazionali). Anche immaginando una quota di rinuncia tra il 6% e il 7%, pari ad almeno 1,2 milioni di passeggeri, la perdita complessiva di fatturato per i servizi turistici a terra potrebbe attestarsi sugli 800 milioni di euro, ai quali si aggiungerebbero gli indennizzi ai passeggeri per i ritardi e le cancellazioni dei voli, le richieste di risarcimento danni e i mancati ricavi delle compagnie aeree.

Secondo l'analisi di Assoturismo Conferesercenti, più che le agitazioni sindacali, il problema sembra dunque originato dalla forte ripresa dei viaggi, ampiamente preannunciata, che ha fatto registrare un'impennata delle vendite dei posti sugli aeromobili delle compagnie aeree. A ciò non è seguito l'adeguamento delle flotte, dei piloti, del personale di bordo, di terra, sia dei vettori sia degli aeroporti. Una mancanza di programmazione e di coordinamento che non ha permesso la gestione ordinata di un afflusso enorme di persone. Gli aeroporti italiani, rispetto ad altre realtà europee, per ora sono riusciti a contenere con molta fatica le ripercussioni sugli utenti, ma più ci si avvicina al periodo centrale delle partenze estive e più aumentano i disagi. Per questo è importante che si attivino tutti i soggetti della filiera del trasporto aereo per garantire lo svolgimento regolare di un servizio che genera importanti ricadute economiche per i territori e le imprese turistiche.

Sciopero Ryanair in Belgio

Lo sciopero di mercoledì di Lufhtansa segue di pochi giorni la protesta del fine settimana contro Ryanair che ha gettato nel caos i collegamenti aerei di Bruxelles e del Belgio. Nel weekend infatti si è svolto lo sciopero del personale belga della Ryanair contro la compagnia irlandese che opera nei due maggiori scali di Bruxelles, quelli di Zavantem e di Charleroi. A causa dello sciopero di sabato e domenica sono stati cancellati 82 voli. Come in Germania, la questione sindacale riguarda il nodo dei salari, ma finora alle richieste dei sindacati la compagnia irlandese ha risposto evocando l'addio di Ryanair dal Belgio e, quindi, il licenziamento dei sui 600 dipendenti belgi.