Sciopero generale 16 dicembre: dai benzinai ai treni. La mappa dei disagi nelle Regioni

Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni. Agitazioni e venerdì nero in Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bari durante la manifestazione

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bari durante la manifestazione

Roma, 14 dicembre 2022 - Lo sciopero generale indetto dal Cgil e Uil per venerdì 16 dicembre sarà il culmine finale di una settimana di proteste. Le organizzazioni sindacali si sono mobilitate per manifestare in tutta Italia contro la manovra del governo Meloni che viene considerata "contro il lavoro, sbagliata e da cambiare". Sono a rischio le prestazioni e i servizi riguardanti tutti i settori lavorativi, compresi i servizi di trasporto pubblico e la scuola, fino ai benzinai (in autostrada).

Dopo le mobilitazioni e gli scioperi in Calabria, Sicilia, Umbria, Puglia, Trentino Valle D'Aosta e Veneto, domani sarà la volta di Marche, Abruzzo e Piemonte. Il culmine delle proteste però è previsto per venerdì, quando incroceranno le braccia i lavoratori in tutte le altre Regioni che scenderanno in piazza: saranno coinvolte Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio. Il segretario della Cgil Maurizio Landini concluderà la manifestazione che si terrà a Roma, in piazza Madonna di Loreto, a partire dalle ore 10.

Sciopero generale 16 dicembre: le proteste nelle Regioni

Nel Lazio le organizzazioni sindacali Fit-Cisl e UilTrassporti aderiranno allo sciopero generale che coinvolgerà le linee Cotral della Regione: prevista astensione dal lavoro dalle 20 alle 24. Saranno garantite tutte le corse dei bus fino alle ore 20 e quelle in programma a partire dalle 24. Il personale delle linee ferroviarie Metromare e Roma - Viterbo garantirà il servizio fino alle 20 quelle in programma a partire dalle 24. A Roma stop per bus, tram e metro di Atac nello stesso orario, dalle 20 fino a mezzanotte.

In Lombardia attenzioni alle agitazioni del personale viaggiante e die servizio sia di superficie che della metropolitana, possibile nella fascia 18-22. Per Linee Autoguidovie i bus potrebbero risentire dello sciopero tra le 18 e le 22, mentre la funicolare Como-Brunate potrebbe registrare disagi fra le 8.30 e le 12.30. In Emilia-Romagna stop per l'attività nelle scuole e università. Il personale di Tper di Bologna e Ferrara (bus e corriere) si asterrà dal lavoro dalle 11.30 alle 15.30.

In Toscana lo sciopero interesserà tutte le categorie di lavoratori, del pubblico e del privato. Per chi viaggia in treno previsti disagi: lo sciopero inizierà alle 9 e si concluderà alle 17. Le fasce garantite sono dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Stop di quattro ore al servizio di Autolinee Toscane; coinvolgerà sia il personale viaggiante che gli impiegati, compresi quelli delle biglietterie. L'agitazione prevede differenze di orario nelle varie province. Sciopero dei treni negli stessi orari della Toscana anche in Campania, dove è prevista la regolare la circolazione del trasporto passeggeri a lunga percorrenza (Intercity, Alta Velocità). Garantiti i treni interregionali.

Sciopero dei benzinai in autostrada

Prosegue lo sciopero dei benzinai negli impianti di distribuzione delle autostrade. Niente rifornimenti fino alle 22 di venerdì 16 dicembre. Faib Confesercenti, Fegica e Anisa Confcommercio lamentano "lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi".

Le richieste dei sindacati

Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero generale per protestare contro l'impostazione della legge di Bilancio del governo Meloni e per chiedere: di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all'inflazione (cosiddetto recupero del drenaggio fiscale); di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai CCNL un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali; di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo; una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività; la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà; la rivalutazione delle pensioni; risorse per il diritto all'istruzione, per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia; di cancellare la Legge Fornero e introdurre: l'uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e "povere", il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l'uscita con 41 anni di contributi.