Martedì 23 Aprile 2024

Sciopero dei benzinai Urso: "Un danno per i cittadini" Ma i gestori si fermano lo stesso

Stazioni di servizio chiuse il 25 e 26 gennaio. Previste poche eccezioni su base provinciale e in autostrada

Una giornata di moral suasion non è servita: dopodomani e giovedì (25 e 26 gennaio) le pompe di benzina in Italia resteranno secche. Anche i self-service. Ne rimarranno solo poche e selezionate, nelle città e in autostrada, scelte su base provinciale in modo da poter garantire i sevizi minimi. Ieri c’è stato l’appello del ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso: "Revocate lo sciopero, è solo un danno per i cittadini". Ma a giudicare dalla risposta delle principali associazioni di categoria sembra un appello destinato a cadere nel vuoto: "Lo stop era ed è confermato e le dichiarazioni del ministro sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda", hanno replicato infatti con una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e FigiscAnisa, chiedendo l’intervento diretto di Palazzo Chigi. Dal canto loro i consumatori si schierano dalla parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, e minacciano a loro volta un ‘contro-scioperò degli automobilisti in tutto il territorio nazionale se la serrata non sarà revocata.

Le iniziative a cui si sta lavorando e su cui si spera ci sia un coinvolgimento di tutte le associazioni, spiegano da Assoutenti, punteranno a convincere quante più persone possibile a non fare benzina per due-tre giorni. Dopo l’ultimo incontro della scorsa settimana al suo ministero, conclusosi con un nulla di fatto, Urso ai microfoni di Radio 24 ha invitato le sigle di settore a prendere in considerazione le modifiche già apportate dal governo al decreto trasparenza sui prezzi dei carburanti, e a rinunciare a una decisione, quella dello sciopero, che danneggerebbe solo i cittadini.

"C’è un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finchè non ci sarà un riordino del settore", ha assicurato il ministro, ribadendo come non vi sia alcuna intenzione da parte dell’esecutivo di penalizzare o, ancora peggio, di colpevolizzare la categoria dei benzinai. Il ministro Urso ha quindi parlato di "zone d’ombra che danneggiano coloro che lavorano in piena onestà", vale a dire la stragrande maggioranza dei gestori. Ma a questi ultimi non è andata giù.

red. pol.