Sciatori morti sul Cervino L’assessore: imprudenti "Ignorata l’allerta slavine"

Il tweet che fa discutere: salvataggi costosi e i soccorritori rischiano la vita. I corpi recuperati sotto tre metri di neve, due vittime anche in Alto Adige .

Sciatori morti sul Cervino  L’assessore: imprudenti  "Ignorata l’allerta slavine"

Sciatori morti sul Cervino L’assessore: imprudenti "Ignorata l’allerta slavine"

di Riccardo Jannello

Le ennesime tragedie della montagna, con le valanghe in Valle d’Aosta e in Alto Adige che hanno causato un bilancio totale di quattro scialpinisti morti, fanno tornare di attualità l’eterno dilemma: di chi la colpa? Dell’uomo o della natura? A fare diventare la situazione esplosiva ci ha pensato un tweet dell’assessore regionale valligiano alle politiche per la montagna, Luciano Caveri, che ha accusato in modo diretto gli escursionisti.

"È sconcertante – ha scritto in un post – che ci sia chi disattende i bollettini che indicano pericolo, esponendo i soccorritori a rischio per salvataggi assai costosi per la comunità, spesso purtroppo solo per recuperare le salme di chi è stato vittima della propria imprudenza". Parole che hanno scatenato reazioni indignate giustificando le quali Caveri ha citato il bollettino valanghe di sabato per la zona dove è avvenuta la tragedia: "Le escursioni e le discese fuori pista richiedono esperienza e prudenza".

Nel fine settimana le slavine cadute dalle vette a causa soprattutto della temperatura che si è alzata sono state diverse, due conclusesi in tragedia. In Valle d’Aosta la valanga si è staccata dallo Chateau de Dames, in Valtournanche; sotto tre metri di neve sono stati recuperati ieri due scialpinisti piemontesi, Velio Coviello e Gabriele del Carlo, per i quali l’allarme era scattato alle 21 di sabato quando non sono tornati al loro rifugio.

Sono stati colpiti da un fronte innevato di 500 metri. I corpi sono stati recuperati a 2.450 metri di quota grazie alle foto da loro stessi inviate prima della tragedia. Il bollettino valanghe era di livello 4 su 5. In Alto Adige un metro di neve ha sepolto un settantenne e una cinquantenne del posto che si erano avventurarti in Vallelunga sulla Tiergartenspitz.

La valanga, a 2.700 metri di quota, ha investito una comitiva di sette persone, fortunatamente gli altri si sono salvati. Ma sempre in provincia di Bolzano è in stato di ipotermia grave un altro scialpinista e anche in Valle d’Aosta un paio di altri incidenti hanno funestato il fine settimana. In un inverno che mai è stato rigido e per le cui temperature spesso elevate la coltre di neve è stata un pericolo. Il Club Alpino Italiano ha stilato un vademecum per le escursioni in montagna.

Sia che si tratti di scalate o di scialpinismo, la condizione è quella, oltre a seguire i bollettini meteo, di essere in forma fisica e di conoscere la zona, due requisiti spesso non sufficienti (i morti in Valle d’Aosta erano scialpinisti esperti), ma che aiutano ad evitare le tragedie, a marzo purtroppo frequenti.