Giovedì 18 Aprile 2024

Schiave di ricatti sessuali sul web Maxi condanna al capo della gang

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SEUL

La Corte del distretto centrale di Seul ha condannato a 40 anni di carcere il leader di una rete specializzata in ricatti sessuali online, nell’ambito di un caso che ha ampiamente scosso l’opinione pubblica sudcoreana. Cho Ju-bin, 25 anni, è stato giudicato colpevole d’aver messo in piedi il network capace di intrappolare almeno 74 donne, tra cui 16 adolescenti, riducendole in "schiavitù virtuale", secondo le autorità, fino a costringerle a inviare immagini a sfondo sessuale e violente tra maggio 2019 e febbraio 2020. I contenuti sono stati venduti su Baksabang, chat room online su Telegram.

Il tribunale ha ordinato di rendere pubblici i dati personali di Cho – incriminato a inizio anno con 14 capi d’accusa – per 10 anni e di vietargli ogni lavoro in strutture dedicate ai bambini per la durata di 10 anni dopo il rilascio. Dovrà inoltre indossare un braccialetto elettronico per 30 anni e pagare la multa di 100 milioni di won (90.000 dollari). "L’imputato ha ampiamente distribuito contenuti sessualmente abusivi che ha creato attirando e minacciando molte vittime", ha scritto la Corte nel verdetto di condanna.