Martedì 17 Settembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Schianto in diretta social. La folle corsa in moto e il video con l’amico. Muore a 17 anni

Alla guida un sedicenne, la vittima era dietro. Fatale l’impatto con un’auto. La conducente e l’altro automobilista coinvolto positivi ai test tossicologici.

Schianto in diretta social. La folle corsa in moto e il video con l’amico. Muore a 17 anni

Schianto in diretta social. La folle corsa in moto e il video con l’amico. Muore a 17 anni

CONVERSANO (Bari)

La morte in diretta, come in un film degli anni Ottanta. Stavolta non si tratta di una pellicola in cui il protagonista riprende i suoi ultimi atti di vita per fare audience o attirare attenzione. Stavolta l’autore del filmato, un diciassettenne di Mola di Bari, vuole solo immortalare la corsa notturna per le strade di Conversano, condividere l’ebbrezza di quel viaggio a tutto gas con i suoi follower collegati in diretta video su Instagram. E, invece, tutto si conclude in tragedia. La moto, una Suzuki 125 guidata da un sedicenne corre veloce nella notte tra domenica e lunedì per le stradine di Conversano, grosso Comune alle porte di Bari. Anthony Innamorato siede al posto del passeggero e trasmette una diretta Instagram, mentre l’amico guida il mezzo lungo via Bari. Di colpo, come riportano le stesse immagini registrate fino a qualche secondo prima dello schianto, un Golf nera, guidata da una giovane donna, sbuca da via Cozze, una stradina laterale. L’impatto è terribile, i due ragazzi vengono lanciati in aria e finiscono contro una Bmw in transito dalla direzione opposta. Innamorato muore sul colpo, inutili i soccorsi del 118, mentre il guidatore della moto è ricoverato all’ospedale San Giacomo di Monopoli, con diverse fratture.

Tanti i punti da chiarire. Anzitutto la Golf risulta priva di assicurazione. La ragazza alla guida, dopo il terribile scontro, parcheggia l’automobile e si dilegua, probabilmente sotto choc. Dopo un’ora ritorna sul luogo dell’incidente, in compagnia di amici che sarebbero stati anche loro a bordo della vettura e anche loro avrebbero deciso di allontanarsi dal punto dell’impatto. "Abbiamo avuto paura", riferiscono a carabinieri e polizia municipale. Entrambi i conducenti delle due vetture – la Golf e la Bmw – risultano inoltre positivi ai test tossicologi e la loro posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Ci sarà, infine, da valutare quanto la diretta video abbia pesato nell’incidente, spingendo il guidatore ad accelerare su quel rettilineo. Una strada, quella, verso cui molti hanno da tempo puntato il dito perché priva di dissuasori e semafori. "Vorrei che qualcuno si mettesse la mano sulla coscienza – dice Annamaria Maggiulli –. Questa è una tragedia annunciata, dato che via Bari, signori cari, non è una strada ma una pista da gran premio di Formula 1".

Anthony frequentava l’ultimo anno all’istituto tecnico tecnologico Panetti Pitagora di Bari. La scuola, in un post sui social, manifesta il dolore per la morte dello studente: "La nostra comunità è semplicemente devastata – si legge –. Guardare al futuro, alla fine dell’anno, agli esami, per tutti noi (studenti e docenti) in questo momento è impossibile. Siamo disarmati davanti a questa tragedia". Il sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, proclama il lutto cittadino per il giorno dei funerali. Guidare mentre si traffica con i social e le dirette video sta diventando una moda pericolosa, con epiloghi a volte luttuosi. Tre settimane fa ad Alatri un automobilista era in diretta Facebook prima di schiantarsi frontalmente contro una utilitaria che giungeva nella direzione opposta con una mamma e due figli a bordo. Tutti e tre rimasero gravemente feriti. Ancora più grave fu la tragedia di Casal Palocco, quartiere a sud della Capitale, dove quattro Youtuber, a bordo di un suv Lamborghini investirono e uccisero un bambino di 5 anni, in auto con la mamma e la sorellina, entrambe ferite. I quattro stavano promuovendo una sfida social su Instagram.