e Marianna Vazzana
Tre auto accartocciate al centro della carreggiata. Pezzi di carrozzeria ovunque, fanali staccati di netto e i resti di un ammortizzatore disseminati lungo lo stradone a tre corsie che porta a Linate. Due morti e dieci feriti in una carambola letale che avrebbe potuto avere conseguenze ancor più tragiche. È il tragico bilancio del doppio incidente avvenuto all’alba di ieri in viale Forlanini, l’arteria della periferia est che collega Milano al suo aeroporto: Luigi Giallonardi, ventiseienne di professione pizzaiolo, è morto sul colpo; l’amico Bennardo Pagano, consulente assicurativo di due anni più giovane, è deceduto durante il trasporto in ambulanza al San Raffaele.
Ecco la prima ricostruzione degli agenti della polizia locale, che hanno lavorato per tutta la mattina per individuare traiettorie e punti d’impatto e per avere un quadro chiaro della complessa dinamica. Sono da poco passate le 5 quando la Golf guidata dal venticinquenne Damiano Z., che poi si scoprirà ubriaco al volante e senza patente, tampona per motivi ancora da chiarire una Opel Mokka: a bordo ci sono padre, madre e una bambina di 8 anni, probabilmente diretti a Linate. Dopo l’impatto, le due macchine si fermano: i conducenti scendono per controllare le condizioni dei veicoli e gli eventuali danni, anche perché da uno dei cofani fuoriesce fumo; nessuna delle persone coinvolte (compresa la bimba) ha riportato contusioni preoccupanti; solo tanto spavento e un po’ di dolore al collo. Dopo qualche minuto, piomba sulla scena la Peugeot guidata da Giallonardi: in macchina con lui ci sono Pagano e altri quattro amici (uno in più del consentito), reduci da una serata alla discoteca The Beach per la notte di Halloween. Probabilmente, il ventiseienne si accorge solo all’ultimo della presenza delle macchine in strada e cerca di evitarle: i vigili troveranno tracce compatibili con un improvviso cambio di direzione dalla terza alla seconda corsia e con la perdita di aderenza degli pneumatici sull’asfalto. Il tentativo è vano: la Peugeot si schianta, verosimilmente a una velocità superiore al limite dei 50 chilometri orari, sulla Mokka, distruggendone completamente la parte posteriore. Giallonardi muore sul colpo. Pagano, che è seduto dietro di lui, viene soccorso e trasportato in ambulanza in ospedale, ma al San Raffaele ci arriva già cadavere. Gli altri quattro vengono tirati fuori dalle lamiere con l’aiuto dei vigili del fuoco: non sono gravi.
Quando gli agenti del Radiomobile arrivano in viale Forlanini, un testimone racconta che un passeggero della Golf si sarebbe allontanato prima dell’intervento dei sanitari del 118. Il conducente della macchina che ha provocato il primo scontro, con precedenti e residente a Cinisello Balsamo, viene sottoposto all’alcoltest: positivo. Le verifiche sui documenti fanno inoltre emergere che il venticinquenne stava guidando senza patente, mai conseguita (risulta avere soltanto il documento di tipo A per i motocicli). Le tre macchine vengono sequestrate, in vista di ulteriori accertamenti e probabili perizie cinematiche che verranno disposte nell’ambito del fascicolo che verrà aperto dalla procura. Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dalle immagini di una telecamera, installata davanti all’ingresso di un’area militare dell’Aeronautica, a pochi metri dal punto in cui sono avvenuti i due incidenti. I filmati potrebbero servire anche a chiarire se è vero che uno dei passeggeri della Golf sia scomparso nel nulla e perché lo abbia fatto.