ROMA
Emozionata è emozionata. Giovane è giovane. Tosta è tosta. Impegnata, anche. Rachele Scarpa (classe 1997, trevigiana, laurea in Lettere classiche, professione – antecedente quella di deputata – studentessa) è la più giovane parlamentare.
Emozionata, eh?
"Sì, ma anche tanta curiosità, tanta responsabilità e tanta determinazione: rappresentare i giovani".
È la prima volta tra stucchi, marmi e arazzi?
"Non ero mai entrata alla Camera e l’avevo vista solo in tv. L’impatto è forte. Mi sento un po’ persa, è normale, mi ambienterò. L’effetto da fuori a dentro è straniante".
I colleghi come sono?
"Tutti molto cordiali e accoglienti, mi danno le dritte, mi aiutano, ma è il Parlamento più a destra di sempre. E questo mi fa impressione".
Come ha iniziato, in politica, onorevole?
"Al Liceo Canova di Treviso, 10 anni fa. Davo volantini e protestavo contro la riforma della scuola della Gelmini. Poi, i movimenti studenteschi. Mi sono iscritta al Pd nel 2020, alle Regionali".
Ma gli affetti, le amicizie, il ragazzo. Non le mancano già un po’? E si sente già ‘Casta’?
"Farò la pendolare tra Roma e Treviso perché voglio curare i rapporti con il mio territorio. La politica si fa dal basso. No, ma quale Casta".
Meloni: donna, giovane e premier. Che dire?
"Non basta esser donna se fai atti contro le donne".
Ettore Maria Colombo