Scandalo Facebook, l'Antitrust italiana apre istruttoria

"Informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati"

Facebook (Ansa)

Facebook (Ansa)

Roma, 6 aprile 2018 - L'Antitrust italiana ha annunciato l'apertura di un'istruttoria su Facebook 'per informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati'. È quanto si legge in un tweet dell'Autorità che cita un'intervista a Sky Tg24 del presidente Giovanni Pitruzzella.

Nei confronti di Facebook, ha spiegato Pitruzzella, "l'Antitrust ha aperto oggi un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che riguarda il messaggio ingannevole che viene dato al consumatore. Quando ci iscriviamo a Facebook sulla home page troviamo un messaggio che dice che il servizio è gratuito e lo sarà sempre. Ma il consumatore non è messo in grado di sapere che al contrario cede dei dati, per i quali ci sarà un uso commerciale, come dimostrano anche le recenti vicende". "Si tratta - ha proseguito il presidente dell'Antitrust - di problematiche nuove che involgono vari profili: c'è un profilo di tutela della privacy, per cui il regolatore di settore, l'Autorità per la privacy, nazionale e europea, sta intervenendo; c'è un profilo di nuove regole, occorrono regole adeguate ai tempi a cui sta pensando l'Autorità per le Comunicazioni, c'è poi un profilo di tutela del consumatore, noi siamo stati chiamati a intervenire dalle associazioni di tutela del consumatore, e riteniamo che i messaggi devono essere chiari, precisi, non ingannevoli, su cosa le piattaforme come Facebook fanno della nostra identità digitale".

Il Codacons ha affermato che l'istruttoria dell'Antitrust è stata aperta su formale esposto dell'associazione dei consumatori presentato lo scorso 26 marzo. "Dopo la Procura di Roma, anche l'Antitrust accoglie l'esposto del Codacons, unica associazione dei consumatori scesa in campo in Italia per tutelare gli utenti da possibili violazioni nell'uso dei dati sensibili degli iscritti a Facebook - spiega il Presidente Carlo Rienzi -. E la riprova che l'indagine è stata aperta a seguito di nostra denuncia sta nel fatto che l'Antitrust indaga proprio per la fattispecie da noi ipotizzata: quella di pratiche commerciali scorrette, sulla base di quanto segnalato dal Codacons".