Giovedì 25 Aprile 2024

Sbalzato dalla moto, muore in pista a 14 anni

Ad Aragon lo spagnolo Millan investito da un altro pilota dopo che si era rialzato. Un incidente molto simile a quello di Simoncelli

Migration

di Riccardo Galli

C’è ancora tanto – troppo – sangue in pista. E a meno di due mesi dalla tragedia del Mugello, dove nel corso delle qualifiche per il Mondiale di Moto3, rimase travolto e ucciso il giovanissimo (19 anni) Jason Dupasquier, ieri un’altra tragedia ha scosso il mondo del motociclismo.

Hugo Millan, spagnolo, considerato uno dei baby più promettenti delle due ruote, di anni ne aveva addirittura 14, quando in mattinata, il medico ha dovuto certificare la sua morte.

Morte arrivata in pista (ad Aragon, in Spagna) nel corso di una gara ufficiale valevole per il titolo europeo del Cev Talent Cup. Una sorta di competizione-scuola-selezione dove arrivano ragazzini che in moto sanno già regalare e regalarsi emozioni importanti. E lui, secondo in classifica, inseguiva il titolo europeo. Il suo idolo era Marc Marquez ed era soprannominato “Iceman“ per la freddezza in sella alla moto. La dinamica dell’incidente ricorda sotto molti aspetti quella fotografata negli episodi in cui hanno perso la vita Marco Simoncelli, in Malesia e soprattutto Tomizawa, che nel 2010 fu travolto e ucciso sul circuito di Misano. Il giovanissimo Millan, dopo essere ricaduto a terra in seguito a un violentissimo highside (moto che quasi si blocca, corpo del pilota che vola in aria e poi crolla a terra), si è rialzato e ha provato a uscire dalla pista a piedi, ma è stato travolto ad altissima velocità da un avversario, il polacco Pawelec che non ha potuto evitare il contatto e ha colpito in pieno lo spagnolo.

La situazione è apparsa subito drammatica, le gare del Cev European sono state interrotte e nonostante il ricovero in ospedale di Saragozza, Millan non è riuscito a salvarsi. Nella storia del motociclismo, storia relativa appunto a gare di prima fascia, come il Motomondiale o le competizioni internazionali come la Talent Cup spagnola, Hugo è purtroppo una delle vittime più giovani in assoluto.

E questa nuova tragedia fa tornare alla ribalta il tema sicurezza nel motociclismo, dove per la verità, si è fatto tantissimo per ridurre il rischio-morte, dove si è reso gran parte dei circuiti (con correzioni all’asfalto e vie di fuga sempre più ampie) molto più sicuri e si è adottato un abbigliamento sportivo incredibile. Ma niente si è potuto, e forse si potrà fare, su quello è questo punto il maggior rischio per la vita dei piloti: la caduta e l’essere investito e travolto. Proprio come fu per il Sic, proprio come è stato ieri per Hugo.