Saviano contro Meloni, iniziato il processo per diffamazione: cosa disse lo scrittore

Il giornalista a giudizio: a Piazza Pulita usò il termine 'bastardi' riferito alla leader di FdI e a Salvini. Si parlava di migranti. I legali della premier valutano se ritirare la querela

Roma, 15 novembre 2022 - Prima udienza oggi nel processo a carico di Roberto Saviano, accusato di aver diffamato Giorgia Meloni. I fatti risalgono a dicembre 2020 quando il giornalista, ospite di Piazza Pulita, si riferì alla Meloni con il termine di "bastarda". Allora l'attuale premier era semplicemente leader di Fratelli d'Italia. 

Roberto Saviano esce dal tribunale a Roma (Ansa)
Roberto Saviano esce dal tribunale a Roma (Ansa)

A Piazza Pulita si parlava di migranti, questione in cima all'agenda politica e mediatica, allora come oggi. In particolare Saviano commentava la morte di un bambino della Guinea durante la traversata nel Mediterraneo. Ecco il passaggio dell'intervento incriminato: "Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: 'taxi del mare', 'crociere'... - diceva Saviano - Ma viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un'opinione politica ma non sull'emergenza".

Giorgia Meloni presentò una querela per diffamazione e nel novembre 2021 il gup di Roma decise per il rinvio a giudizio. Oggi si è aperto il processo davanti al giudice monocratico di Roma: l'udienza è durata pochi minuti, ed è stata aggiornata al 12 dicembre. 

Saviano è imputato, Meloni parte offesa, e "Salvini ha presentato istanza per costituirsi parte civile", fa sapere lo stesso scrittore. "Salvini lo avrò contro sia in questo processo sia nel processo l'anno prossimo per la frase 'il ministro della malavita' - ha commentato Saviano all'uscita dal Tribunale -. In aula si è detto che non dovevo fare il comizio ma io voglio solo difendermi. Credo di aver il record di giornalista, personalità, individuo più processato da questo governo". Quando fu rinviato a giudizio Saviano si difese dicendo che stava "esercitando il diritto di critica". 

Luca Libra, legale di Giorgia Meloni che non era presente in Aula, spiega che la premier con il team di avvocati sta "valutando se ritirare la querela" che "nasce dal livore utilizzato. Io ho insegnato a mio figlio che la parola bastardo è una offesa".

Presenti in tribunale a Piazzale Clodio, l'attrice Kasia Smutniak, gli scrittori Sandro Veronesi, Michela Murgia, Nicola Lagioia e il direttore de La Stampa, Massimo Giannini.