Martedì 23 Aprile 2024

"Satana esiste". Esorcisti contro gesuiti sulla natura del diavolo

Secondo il ‘Papa nero’ ospite al Meeting di Rimini il demonio è solo un simbolo del male. La replica: no, è una presenza reale

Una scena del film "L'esorcista"

Una scena del film "L'esorcista"

Rimini, 24 agosto 2019 - Il diavolo non si smentisce mai. Continua a mettere zizzania nel mondo, oggi come ieri. E non risparmia nemmeno la Chiesa. Sulla natura di satana (è una persona o no?), è scontro aperto fra gesuiti ed esorcisti. Ad accendere la miccia le dichiarazioni del preposito generale della Compagnia di Gesù, il venezuelano padre Arturo Sosa Abascal, rilasciate al periodico online ciellino Tempi, a margine della sua partecipazione al Meeting di Rimini. Per il Papa nero, come è chiamato il vertice dei gesuiti (l’ordine di appartenenza dello stesso papa Francesco), il demonio «esiste come realtà simbolica, non come realtà personale». 

Apriti cielo... A scendere in campo sono gli stessi preti in lotta perenne con belzebù. Riuniti nell’ Associazione internazionale degli esorcisti (Aie), presieduta da padre Francesco Bamonte, erede dello scomparso padre Gabriele Amorth, hanno redatto una durissima nota. Se non accusano esplicitamente Sosa di eresia, poco ci manca. Il religioso è ritenuto così autore di affermazioni «gravi e disorientanti», tali da indurre gli esorcisti a formulare «una doverosa puntualizzazione dottrinale alla luce del magistero, anche dell’attuale Pontefice». 

Nel dettaglio scrivono che «l’esistenza reale del Diavolo quale soggetto personale che pensa e agisce e che ha fatto la scelta di ribellione a Dio, è una verità di fede». Per l’Aie l’azione diabolica «conferma la reale esistenza del Diavolo e la sua costante presenza, fin dall’inizio della creazione». Ne sanno qualcosa gli artefici del peccato originale, Adamo ed Eva, protagonisti loro malgrado della Genesi.    Nell'intervista incriminata il Papa nero risponde sulla crisi delle vocazioni, i migranti il prossimo Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia. Non si sottrae nemmeno alla domanda, un po’ a sorpresa nell’economia del pezzo, ancorato all’attualità ecclesiale, sull’esistenza del Diavolo. Un tema sul quale era già intervenuto nel 2017 sulle pagine dello spagnolo El Mundo. Sempre con lo stesso registro apprezzabile su Tempi. «Satana esiste come il male personificato in diverse strutture, ma non nelle persone – argomenta Sosa –, perché non è una persona». È piuttosto «una maniera del male di essere presente nella vita umana. Il bene e il male sono in lotta permanente nella coscienza umana e abbiamo dei modi per indicarli. Riconosciamo Dio come interamente buono. I simboli sono parte della realtà e il diavolo esiste come realtà simbolica». Nessuna negazione della sussistenza del Diavolo, in piena linea col Papa, ma le polemiche restano roventi.