Martedì 23 Aprile 2024

Sardine a gamba tesa sul Pd Ma nessuno le ascolta più

Dopo mesi di oblio, il movimento vuole riprendersi la scena (e colleziona gaffe). La pretesa di dettare la linea: "No a Bonaccini segretario, è un destro"

Il leader delle Sardine, Mattia Santori, 33 anni

Il leader delle Sardine, Mattia Santori, 33 anni

Nessuna occupazione. Preoccupazione invece sì. Per le sorti del dimissionario Nicola Zingaretti e della sinistra immaginata in purezza: senza "destri" ex renziani e – novità del giorno – senza neppure il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, "destro" a sua volta. Il grande ritorno delle Sardine nelle acque democratiche, tra correnti perigliose e guizzanti anatemi, attiva subito il rituale gorgo polemico: "La foto che ritrae Mattia Santori in tenda" sotto una foto di Enrico Berlinguer "non è stata scattata all’interno del Nazareno", ma "in una abitazione privata", precisa una stizzita nota dei saccopelisti ricevuti per quattro ore al Nazareno dalla presidente del Pd, Valentina Cuppi, occupando quindi l’agenda dem, ma senza srotolare l’occorrente per la notte.

Riapparse sulla scena politica dopo mesi di sostanziale oblìo salvo estemporanee uscite del volto mediatico Mattia Santori – come l’elogio della mortadella con l’attore italoamericano Stanley Tucci, già chef paisà nell’immortale Big Night e ora impegnato in una docufiction Cnn – le Sardine alzano il tiro: da un lato rivendicano di aver "sollevato un dibattito utile sull’emergenza di aprire una nuova fase costituente del centrosinistra", mentre dall’altro s’indignano per la vulgata "surreale e strumentale che intende screditarci e farci passare come irresponsabili e irrispettosi" dei divieti: i partecipanti alla manifestazione "autorizzata dalla Questura" hanno "effettuato tampone" entro le 24 ore precedenti, osservando tutte le regole.

Fornite rassicurazioni anti-virali, le Sardine alzano la voce. Jasmine Cristallo, componente della delegazione salita al Nazareno, in un’intervista a NextQuotidiano spiega così la mobilitazione in atto : "Noi ci auguriamo che il Pd possa dialogare con LeU, con i 5 Stelle, con la società civile, con i movimenti per creare un fronte largo per porre un argine alla deriva populista e sovranista". Segue motivazione personale: "Se Giorgia Meloni diventa presidente del Consiglio io devo lasciare la nazione. Per questo a Zingaretti, all’annuncio delle dimissioni, ho detto: ‘Ti prego, non ci puoi fare questo’" (testuale). Segue lista dei cattivi: Bonaccini? "Un destro, un liberale", contrarietà esplicita all’idea "che possa diventare segretario". Serve selezione, a sinistra, e la scelta va fatta tra "quelli che chiamano ‘Matteo’ rivolgendosi a Renzi, e quelli che non lo fanno". "Non potrei dialogare con Delrio, Guerini, Lotti", i "cavalli di Troia" del renzismo, ammette compunta la sardina Jasmine, forse sintetizzando gli umori più aggressivi di un movimento che ha perso smalto e colleziona gaffe.

g.ros.