Sardegna, morta la 70enne punta da una zecca. Le raccomandazioni dell'Iss

Cosa bisogna evitare e come si deve rimuovere il parassita. Cos'è la rickettsiosi

In Italia sono note 36 specie di zecca (Iss)

In Italia sono note 36 specie di zecca (Iss)

Lanusei (Nuoro), 6 giugno 2022 - Punta da una zecca in Sardegna, è morta dopo 4 giorni di ospedale. Non ce l'ha fatta la pensionata 70enne di Ulassai, in Ogliastra, che era stata ricoverata nel reparto di Rianimazione di Lanusei (Nuoro) quattro giorni fa. 

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La donna era stata portata in ospedale in seguito a una grave infezione, la rickettsiosi, provocata da una puntura di zecca.

La 70enne era arrivata in ospedale il 2 giugno scorso, quando il suo quadro clinico era già molto grave: febbre altissima, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e alle articolazioni. Alcuni giorni prima si era accorta di avere sulla cute l’insetto, liberandosene subito ma senza darne troppo peso perchè non accusava alcun sintomo.

La situazione è però peggiorata, fino al ricovero in ospedale e alla conferma della diagnosi. I medici hanno iniziato subito a somministrarle le terapie del caso, ma l’anziana non ha mai risposto alle cure.

Che cosa sono le zecche?

Chiarisce il sito dell'Iss, l'Istituto superiore di sanità, che "le zecche sono artropodi, appartenenti all’ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni. Si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo tondeggiante e il capo non distinguibile dal corpo, è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti".

Quante specie di zecche esistono e dove?

Le zecche, chiarisce l'Iss, sono diffuse in tutto il mondo e se ne conoscono circa 900 specie, 36 quelle note in Italia

Che cos'è la rickettsiosi?

La rickettsiosi più diffusa nell’area del Mediterraneao e in Italia è la febbre bottonosa del Mediterraneo. Fa sapere l'Iss: "Viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da Rhipicephalus sanguineus, un parassita abituale di cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini)".  Generalmente la malattia "ha un periodo di incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso della zecca infetta ed è letale in un numero molto basso di casi (inferiore al 3%) anche in assenza di terapia. Le persone a rischio maggiore sono quelle in condizioni di salute già compromesse".

Quali malattie trasmettono le zecche?

"Gli Ixodidi - mette in guardia l'Iss - sono in grado di trasmettere all’uomo gli agenti patogeni responsabili di alcune patologie, quali: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo, associata in particolare a specie del genere Hyalomma".

Qual è la stagione più pericolosa?

"Con l’inizio della bella stagione - chiarisce la scheda dell'Istituto superiore di Sanità - le zecche abbandonano lo stato di quiescenza invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi è quindi più frequente imbattersi nel cosiddetto “morso da zecca”. La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori".

Qual è la cura?

Scrive l'Iss: "La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita".

Che precauzioni adottare?

Tra i suggerimenti anche quello di indossare abiti chiari, che rendono più visibile l'ospite indesiderato. Non addentrarsi dove l'erba è più alta e in ogni caso, al termine di ogni escursione, "effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi".

 

Come si rimuove una zecca?

Si raccomanda l'Iss: non utilizzare mai per rimuovere la zecca alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette "per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto e un ulteriore affondamento del parassita nella pelle dell’ospite". Bisogna invece afferrarla "con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle", e rimuoverla "tirando dolcemente, cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione".