Covid e discoteche aperte in Sardegna, blitz della polizia in Regione

La Squadra mobile ha acquisito i documenti che hanno portato il governatore Solinas a emanare l'ordinanza. Tra questi anche il parere del comitato tecnico scientifico

Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna (Ansa)

Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna (Ansa)

Cagliari, 12 novembre 2020 - Acquisiti dalla Squadra mobile i documenti relativi alla procedura burocratica che l'11 agosto portò il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, a emanare l'ordinanza numero 38 per la riapertura delle discoteche nonostante le restrizioni anti-Covid. La procura di Cagliari ha infatti aperto un fascicolo (tra i reati c'è quello di epidemia colposa) dopo il servizio di 'Report' andato in onda lunedì scorso su Raitre in cui alcuni consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra hanno raccontato le pressioni arrivate da proprietari di noti locali del nord della Sardegna per l'apertura delle discoteche a Ferragosto, nonostante fossero a conoscenza di un aumento dei contagi. 

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Tra i documenti, prelevati nel palazzo della Regione su ordine del pool guidato da Paolo De Angelis, ci sono le ordinanze e i pareri dei componenti del Comitato tecnico scientifico sui quali Solinas aveva basato la decisione. L'ordinanza di Solinas fa riferimento a un parere - dal contenuto ancora ignoto per quanto richiesto con un'istanza di accesso agli atti rimasta senza risposta dal 12 agosto - del Comitato tecnico scientifico regionale per l'emergenza Covid. Secondo il quotidiano La Repubblica il cts sardo, in un'email del 6 agosto scorso, si era espresso contrario all'apertura dei locali per il rischio di assembramenti. Ma, secondo quanto riporta l'Ansa che riporta le prime indiscrezioni da fonti giudiziarie in Procura a Cagliari, "il parere del Comitato tecnico scientifico sardo c'è ed è favorevole".  Il giorno dopo il blitz della polizia alla Regione per acquisire i documenti emergerebbe dunque che l'ordinanza sarebbe arrivata dopo la mail favorevole di uno degli esperti che, però, avrebbe parlato anche a nome degli altri.

Oggi lo stesso Solinas, in un'intervista a Repubblica, ha dichiarato contro la Sardegna, ancora una volta, "si è messa in moto la macchina del fango", colpendo una regione più sana di tante altre. Il governatore ha spiegato di aver "letto solo in queste ore" il documento del Comitato tecnico scientifico sardo ma che "rientrava in una corrispondenza interna con l'assessorato regionale alla Sanità: era riferito a un'altra vicenda, a delle linee guida mai emanate in seguito. Il 6 agosto non c'era alcuna ordinanza regionale e le discoteche erano aperte in virtù del Dpcm in tutta Italia".

Sarà dunque la magistratura a far luce sui passaggi che hanno portato all'ordinanza di Solinas, successiva al dpcm del 7 agosto scorso. Dopo l'acquisizione dei documenti, dovrebbero partire le convocazioni in procura per sentire le versioni degli interessati, a cominciare dai consiglieri regionali interpellati dalla trasmissione televisiva.

Nel frattempo la Procura di Tempio Pausania - competente per il territorio della Gallura - sta effettuando un'indagine per capire se ci sia realmente stato un incremento dei contagi così da verificare se esista un eventuale nesso di causalità tra apertura delle discoteche e diffusione dell'epidemia in Sardegna.