Venerdì 25 Aprile 2025
REDAZIONE CRONACA

“Argentino infastidiva Sara da 2 anni: aiutato a fuggire”. Il pm sul femminicidio di Messina

La ricostruzione del delitto: il 27enne frequentava “lo stesso corso della vittima. La giovane aveva condiviso con le compagne il fastidio per queste attenzioni insistenti, ma non si era accorta del vero pericolo che correva”

Sara Campanella, a destra, mentre a sinistra un'immagine del luogo dove la 22enne è stata uccisa a Messina

Sara Campanella, a destra, mentre a sinistra un'immagine del luogo dove la 22enne è stata uccisa a Messina

Messina, 1° aprile 2025 – Da due anni Stefano Argentino infastidiva con attenzioni insistenti e non ricambiate Sara Campanella. E’ quanto fa emergere il procuratore di Messina D’Amato che chiarisce i contorni di un nuovo, ennesimo, femminicidio, compiutosi stavolta a Messina contro una ragazza di appena 22 anni, uccisa in strada con una coltellata alla gola. 

"Argentino aiutato a nascondersi”

Il suo presunto assassino è uno studente che frequentava lo stesso corso universitario di Tecnico di laboratorio biomedico a Messina. È accusato di omicidio pluriaggravato.

"Gli studenti colleghi di corso della vittima - ha spiegato il procuratore - hanno fornito un contributo essenziale per la ricostruzione dei fatti e l'identificazione del fermato". "Importanti - ha aggiunto - anche le immagini degli impianti di videosorveglianza pubblici e privati". Ma c’è stato anche qualcuno che avrebbe aiutato l’indagato a fuggire e nascondersi. Nel provvedimenti di fermo, disposto dalla procura c’è scritto che il presunto killer, ha “potuto contare sull'appoggio di soggetti terzi, in via di identificazione, per

far perdere le proprie tracce".

“Infastidiva Sara da due anni”

Argentino frequentava "lo stesso corso della vittima – ha proseguito - ed emerge che c'erano state delle attenzioni di questo giovane anche in maniera insistente e reiterata nel tempo; tuttavia non essendosi mai trasformate in qualcosa di minaccioso e morboso, non avevano destato una particolare preoccupazione nella vittima che pur aveva condiviso con le compagne di corso il fastidio per queste attenzioni che si andavano ripetendo nel tempo, da circa un paio d'anni, da quando era iniziato il corso, ma tali da non determinare una preoccupazione". "Dovremo accertare la reale natura dei rapporti tra la vittima e l'aggressore anche sulla base dell'analisi dei dati del cellulare", è stato poi detto.

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Il giovane avrebbe voluto qualcosa da Sara che però non era ricambiato, come sarebbe emerso da diverse testimonianze, soprattutto di un'amica della vittima, è stato spiegato nel corso della conferenza stampa.

Tuttavia Sara non aveva sporto denuncia, perché "non si era accorta del vero pericolo che correva. Questo ci fa capire quanto difficile è prevenire questo tipo di delitti", ha specificato D'Amato. "Per fermare questi drammatici episodi ci vuole l'impegno di tutta la comunità, non basta solo l'approccio penale", ha detto.

Due amiche della studentessa hanno raccontato che il giorno del delitto, dopo le lezioni, Argentino aveva chiesto loro dove si trovasse Sara e, capito che lei era rimasta indietro, era andato a cercarla. Una delle compagne poco dopo aveva ricevuto un vocale dalla vittima: "Dove siete che sono con il malato che mi segue?" le parole di Sara. 

Altre indagini sul movente

"Sul movente sono in corso delle indagini, siamo alle battute iniziali", ha aggiunto il comandante dei carabinieri. stampa a Messina il comandante dei carabinieri. Gli investigatori non dicono nulla sulla reazione che ha avuto il ragazzo fermato con l'accusa di omicidio. "Su questo non posso riferire nulla, siamo nella fase iniziale delle indagini e dobbiamo sviluppare una serie di cose che ci permetteranno di comprendere il quadro complessivo", ha affermato il colonnello. 

La ricostruzione del delitto

Secondo quanto ricostruito, ieri intorno alle 17, i carabinieri, dopo una chiamata al 112, sono intervenuti in viale Gazzi, nei pressi di un distributore vicino allo stadio "Giovanni Celeste", dove la 22enne, originaria di Misilmeri, era stata accoltellata da un giovane che si era subito dato alla fuga.

Sara è stata immediatamente trasportata in codice rosso al Policlinico dove è morta poco dopo per le ferite provocate da due fendenti al collo e alla scapola. Sono subito state avviate le indagini per acquisire testimonianze, analizzare sistemi di videosorveglianza e svolgere tutti gli accertamenti necessari a individuare il 27enne il quale, dopo alcune ore di ricerca, è stato rintracciato, con il supporto dei carabinieri del Comando provinciale di Siracusa, in un'abitazione del suo paese.

Da una prima ricostruzione dei fatti, l'indagato avrebbe seguito la giovane vicino al Policlinico, "un pedinamento per un percorso non breve", ha affermato il colonnello Arcidiacono, a capo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina; poi verosimilmente una discussione lungo un breve tragitto insieme vicino al distributore di benzina, dove, dopo l'ennesimo "respingimento" di quelle attenzioni, l'avrebbe accoltellata per poi darsi alla fuga.