di Ettore Maria Colombo Il Consiglio europeo di Bruxelles dell’altra notte è stato difficile, lungo, sofferto, ma si è tramutato nella scelta di colpire la Russia nella maniera più forte possibile, con sanzioni "massicce". Cinque le aree interessate e già anticipate, la notte di giovedì, dalla presidente della Commissione von der Leyen, per ottenere il "massimo impatto sull’economia russa e sulla sua élite politica": si tratta di settore finanziario, energetico, trasporti, controlli sulle esportazioni, divieto di finanziamento delle esportazioni, politica dei visti. I ministri degli Esteri dei 27 si sono ritrovati ieri a Bruxelles e dopo alcuni giorni di sostanziali divisioni sulle strategie da adottare (c’era chi spingeva per sanzioni più drastiche, chi meno) individuano una linea comune. Luigi Di Maio e i suoi colleghi, secondo le parole dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, hanno "adottato misure di una portata senza precedenti". Ma i ministri europei stanno già lavorando a un terzo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia spiega Borrell "nelle prossime ore o giorni". Saranno colpiti dalla Ue ma anche dalla Gran Bretagna pure Vladimir Putin e il ministro degli Esteri Serghiej Lavrov nei loro beni personali. Per il momento si è deciso di non ricorrere (anche se se ne è parlato molto) a quella che viene definita “l’arma atomica“, cioè l’estromissione della Russia dal sistema di pagamenti internazionale "Swift". Una misura che potrebbe essere riservata al terzo pacchetto. In serata, ieri, fonti di Palazzo Chigi precisavano lo Swift è "allo studio", senza però che sia alle viste una qualche decisione concreta, anche per le divisioni nella maggioranza. Salvini per esempio non ci sta e chiede all’Italia di fermarsi: "Se interveniamo sullo Swift ci diamo martellate sulle ginocchia". Per quanto riguarda sempre le sanzioni, quelle in arrivo dagli Usa, saranno pesantissime e arriveranno oggi con Biden si appresta a ...
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